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Militare ruba 18.600 euro in buoni benzina all’Esercito: “Sono ludopatico, avevo bisogno di soldi”

La Corte dei Conti ha deciso: il militare accusato di aver rubato 18600 euro in buoni benzina dovrà riconsegnare il denaro. L’uomo, però, è sparito nel nulla.
A cura di Beatrice Tominic
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Dovrà restituire 18600 euro al pubblico erario: questa la condanna emessa della Corte dei Conti ad un militare della sezione giurisdizionale per aver rubato alcuni ticket benzina dall'importo totale della medesima somma di denaro. Il militare, che lavorava come impiegato d'ufficio con il ruolo di capo deposito carburanti, prima è stato giudicato dal Tribunale militare, che ha ricostruito la vicenda e, a seguito della condanna per peculato militare aggravato, dai magistrati contabili. Come scrive in un articolo pubblicato oggi la Repubblica, l'uomo si è dichiarato ludopatico e ha spiegato di essersi impossessato delle cedole di carburante cedendole in cambio di denaro contante.

Il furto dei buoni benzina

Secondo quanto riporta l'articolo, l'uomo è stato condannato a riconsegnare all'erario il valore esatto sottratto all'Esercito. Nella sentenza si legge: "Lo stesso ha riconosciuto di essersi appropriato di un numero di cedole, sicuramente non inferiore a 250 cedole di carburante. In realtà, nel corso di un'ispezione effettuata successicamente è stato rilevato un ammanco ingiustificato, imputabile al convenuto, di 372 cedole di buoni carburante, per il valore di 18.600″.

Così è arrivata la condanna a cui il militare ha risposto dicendosi pronto a pagare quanto dovuto: prima di arrivare alla fine del processo, però, è sparito e l'ultima udienza si è tenuta in contumacia, senza la sua presenza. Nessuno sconto da parte delle toghe di viale Mazzini: neppure dopo aver dichiarato, più volte ma solo su carta, di soffrire di ludopatia, è servito a ridurre quanto previsto dalla sentenza.

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