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Metro D, funivie e prolungamento Metro C: le opere per cui Raggi chiede l’uso del Recovery fund

La sindaca Virginia Raggi ha messo nero su bianco tutti i progetti per cui vorrebbe ricevere una quota dei soldi del Recovery fund (dei 209 previsti per l’Italia), lo strumento messo a punto dall’Unione Europea per finanziare la ripresa nei Paesi colpiti dalla pandemia da coronavirus. Sono in totale 25 miliardi di euro per 159 progetti. Dodici miliardi potrebbero servire a finanziare la realizzazione del Pums.
A cura di Enrico Tata
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La Metro D, il prolungamento delle Metro A, B e C, le funivie urbane, i nuovi tram e interventi strutturali sul ciclo dei rifiuti. La sindaca Virginia Raggi ha messo nero su bianco tutti i progetti per cui vorrebbe ricevere una quota dei soldi del Recovery fund (dei 209 previsti per l'Italia), lo strumento messo a punto dall'Unione Europea per finanziare la ripresa nei Paesi colpiti dalla pandemia da coronavirus. Sono in totale 25 miliardi di euro per 159 progetti. Dodici miliardi, quasi la metà, potrebbero essere investiti, questa la richiesta del Campidoglio, per la realizzazione del Pums, il Piano Urbano per la Mobilità sostenibile: previsto il prolungamento della Metro C, da Fori Imperiali a Grottarossa, la realizzazione della Linea D, Cavalieri-Lungotevere Dante (questi i progetti che richiedono più soldi), il prolungamento delle Metro A, B e B1, la trasformazione del trenino Roma-Ostia in linea E. E poi il tram H, Anagnina-Tor Vergata-Torre Angela, il tram Marconi-San Paolo-Appia Antica, il tram Angelico-Auditorium, il tram Termini-Vaticano-Aurelio, il tram dei Fori e il tram Tiburtina-Ponte Mammolo.

Gli altri progetti

La sindaca ha chiesto anche 1,5 miliardi di euro per le infrastrutture (strade, ponti, gallerie), 3 miliardi di euro per la riqualificazione energetica delle scuole, 1,5 miliardi per l'efficientamento energetico nelle case popolari, 300 milioni per la gestione e la raccolta dei rifiuti. Infine Raggi ha chiesto 2 miliardi per l'acquisto di 10mila immobili per risolvere il problema dell'emergenza abitativa.

"Abbiamo presentato un elenco di progetti da 25 miliardi a valere sui fondi del Recovery fund dove la chiave della sostenibilità è a 360 gradi. Abbiamo progetti per circa 12 miliardi sullo sviluppo della mobilità sostenibile, ossia ci facciamo finanziare i progetti del Pums. Abbiamo altri centinaia di milioni sull'economia circolare, perché abbiamo necessità di finanziare il piano industriale della nostra città sul piano dei rifiuti perché la nostra azienda non ha un'impiantistica, visto che tra l'altro è andato bruciato uno dei nostri impianti di trattamento. Diventa l'occasione per cambiare completamente modello", ha spiegato la sindaca Raggi.

Le opposizioni hanno parlato di "lista della spesa" da parte della prima cittadina e lo stesso ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha criticato il progetto presentato da Raggi: "Il Recovery Fund non deve essere per i Comuni una lista della spesa: presentarsi battendo cassa è un errore. Rispetto le proposte della sindaca Raggi, ma le consiglio di seguire l'approccio dell'Upi: sulla scuola tutte le risorse vadano sulla garanzia che da qui ai prossimi sette anni siano un esempio di sostenibilità e lotta al rischio idrogeologico, un discorso che può valere per la salute e per l'assistenza".

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