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Maxi processo contro la prima locale di ‘ndrangheta a Roma: oltre 40 persone rinviate a giudizio

”Noi a Roma siamo una propaggine di là sotto”, dicevano gli indagati in un’intercettazione, riferendosi all’investitura della casa madre in Calabria.
A cura di Natascia Grbic
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Oltre quaranta rinvii a giudizio nell'ambito della maxi inchiesta ‘Propaggine' della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma contro la prima ‘locale' di ‘ndrangheta nella capitale. Una ventina di imputati su sessantasei per i quali è stato chiesto il processo, hanno chiesto il rito abbreviato.

A processo sono finiti anche Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, coloro che sono ritenuti i boss ai vertici dell'organizzazione criminale trapiantata a Roma: entrambi appartengono a storiche famiglie di ‘ndrangheta di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria. Il primo ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, il secondo con rito ordinario.

Le accuse, nei confronti degli arrestati durante l'operazione Propaggine, sono di associazione mafiosa, cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco, fittizia intestazione di beni, truffa ai danni dello Stato aggravata dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta, riciclaggio aggravato, favoreggiamento aggravato e concorso esterno in associazione mafiosa.

L'operazione Propaggine ha riguardato più di settanta persone lo scorso anno, tra cui il sindaco di Cosoleto, Antonino Gioffré, accusato di scambio elettorale politico mafioso. L'arresto del sindaco è stato poi annullato con sentenza della corte di Cassazione e il primo cittadino è tornato in libertà.

La locale di ‘ndragheta era attiva a Roma dal 2015, dove si era trapiantata per portare avanti affari illeciti, soprattutto estorsioni e spaccio di droga. "Noi a Roma siamo una propaggine di là sotto", dicevano gli indagati in un'intercettazione. E ancora: "C'è una Procura… qua a Roma … era tutta …la squadra che era sotto la Calabria. Pignatone, Cortese, Prestipino"…"e questi erano quelli che combattevano dentro i paesi nostri …Cosoleto … Sinopoli… tutta la famiglia nostra…maledetti". Il processo avrà il via il 12 settembre.

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