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Whirlpool chiude a Napoli, la rabbia degli operai

Manifestazione operai Whirlpool a Roma, in centinaia al Mise: “Stop licenziamenti, Napoli non molla”

Centinaia di lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli sono giunti a Roma questa mattina per la manifestazione nazionale convocata dai sindacati per chiedere il blocco dei licenziamenti e la riapertura dello stabilimento di via Argine. Non si quieta la protesta dei lavoratori, in mobilitazione da prima della pandemia.
A cura di Natascia Grbic
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Una delegazione dei sindacati Fim, Fiom e Uilm composta da nove persone è appena salita al Mise per essere ricevuta dalla viceministra Alessandra Todde. Al grido di ‘Napoli non molla', i lavoratori della Whirlpool di Napoli sono partiti in corteo dalla stazione Termini di Roma, una manifestazione nazionale decisa da tempo che segue i cortei e i blocchi che si sono avuti nelle settimane passate. Circa 200 le persone che sono arrivate oggi nella capitale per chiedere che sia immediatamente revocato lo sblocco dei licenziamenti, e con esso la chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli, al centro di proteste che durano da prima della pandemia. La Whirlpool ha dichiarato più volte di non avere nessuna intenzione di riaprire lo stabilimento di via Argine, scatenando la rabbia degli oltre 350 operai napoletani e dei sindacati dei lavoratori, che da tempo chiedono al Governo di intervenire per scongiurare la chiusura definitiva della fabbrica. Una protesta che è diventata ancora più forte nell'ultimo periodo con la revoca dello sblocco dei licenziamenti da parte del Governo, che ha visto molte multinazionali chiudere definitivamente diverse sedi. Tra queste, anche la Whirlpool.

Benaglia: "Nessuno deve rimanere senza lavoro"

"Lo sciopero di gruppo di oggi in tutti i siti Whirlpool è la nostra risposta forte alla volontà della multinazionale di abbandonare ogni impegno e responsabilità verso il sito di Napoli e i suoi lavoratori – ha dichiarato nel corso della manifestazione Roberto Benaglia, segretario generale della Fim Cisl – Non possiamo accettare questo disimpegno e vogliamo ricostruire le condizioni affinché Whirlpool sia protagonista di soluzioni valide e durature dal punto di vista industriale. In fondo a questa vertenza dobbiamo far trovare lavoro per ognuno. Parlare di incentivi o di ricollocazione come i vertici di Whirlpool hanno fatto in questi giorni sulla stampa è possibile solo se si dà un futuro industriale allo stabilimento di via Argine a Napoli". E ancora: "Chiediamo non solo al Mise ma alla stessa presidenza del consiglio di massimizzare lo sforzo e di giocare tutto il peso delle istituzioni per rimettere in carreggiata questa vertenza. Serve un progetto industriale credibile, con là responsabilità di Whirlpool. Dare una risposta a questa vertenza sarebbe un segnale importante a tutte le crisi industriali e occupazionali vecchie e nuove che i metalmeccanici stanno gestendo".

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