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Duplice femminicidio a Cisterna di Latina

Mamma e figlia morte a Cisterna di Latina, lo zio del killer Christian Sodano: “Voleva uccidersi”

Alfredo Conte, zio di Chistian Sodano, che ha ucciso mamma e sorella della ex a Cisterna di Latina ha raccontato di quando il nipote lo ha chiamato confessando il duplice femminicidio: “Gli ho detto tutto si aggiusta e ho chiamato al polizia”.
A cura di Alessia Rabbai
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Christian Sodano, il finanziere che ha ucciso sorella e madre e della ex
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"Mi ha detto che voleva tornare da mamma e papà, ma è orfano. Allora ho capito che voleva uccidersi". A parlare al Corriere della Sera è Alfredo Conte, lo zio di Christian Sodano, il ventisettenne maresciallo della Guardia di Finanza che ha sparato e ucciso la mamma e la sorella della ex Desyrée Amato a Cisterna di Latina il 13 febbraio scorso.

"Al telefono mi ha detto voglio tornare da mamma e papà"

Sodano, che si è costituito confessando subito il duplice femminicidio, si è rifugiato nell'abitazione di suo zio in via Sgambati nel quartiere Q4 a Latina, in attesa che i poliziotti lo andassero a prendere, l'arma del delitto, la pistola d'ordinanza, era sul divano. Per Alfredo, carabiniere, suo nipote, rimasto senza genitori, è come un figlio. Quel pomeriggio lo zio era in Emilia-Romagna a casa di alcuni famigliari quando suo nipote lo ha chiamato, dicendogli: "Io e Desyrée abbiamo litigato, ho ucciso sua mamma e la sorella". Alfredo ha pensato che volesse uccidersi quando suo nipote gli ha detto al telefono: "Voglio tornare con mamma e papà".

"Gli ho detto che tutto si sarebbe aggiustato e ho chiamato la polizia"

Ha cercato di rassicurarlo, dicendogli che "tutto si sarebbe aggiustato", poi, grazie alla sua esperienza professionale e mantenendo il sangue freddo ha passato il telefono al figlio, mentre lui ha chiamato la polizia, dicendogli che il nipote si trovava a casa sua". Dopodiché Alfredo ha chiamato l'avvocato ed è ripartito verso Latina, quando è rientrato a casa i poliziotti della Squadra Mobile avevano già portato via il nipote.

Christian Sodano ha confessato il duplice femminicidio

Christian Sodano, assistito dal suo avvocato Lucio Teson, ha ammesso il delitto prima con dichiarazioni spontanee e poi durante l'interrogatorio davanti al davanti al sostituto procuratore Valerio De Luca. Agli investigatori ha spiegato di aver sparato sei colpi di pistola, prima quattro e poi altri due, uccidendo Nicoletta Zomparelli, quarantanove anni, e la figlia Renée Amato diciannovenne. Dichiarazioni quelle rilasciate dal killer che confermano quanto raccontato dalla ex, con la differenza che Sodano dice che prima del delitto l'intenzione era di suicidarsi e di essere andato nel panico quando ha visto arrivare le due donne alle quali poi ha sparato.

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