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Madre riduce le figlie in schiavitù per potersi drogare: salvate da una chiamata al Telefono Azzurro

Maltrattava le quattro figlie, due adolescenti e due minori di dieci anni. “Le trattava come schiave, mentre lei si drogava”. A denunciare la situazione al Telefono Azzurro il fidanzatino di una delle maggiori.
A cura di Beatrice Tominic
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Una donna è finita a processo con l'accusa di maltrattamenti nei confronti della quattro figlie, due adolescenti e due minori di 10 anni. A far scattare l'allarme è stato il fidanzato di una delle più grandi che ha segnalato la situazione al Telefono Azzurro facendo scattare l'intervento dei servizi sociali e del Tribunale dei Minori.

Dopo di lui, anche il padre delle ragazze ha presentato denuncia dopo essere rientrato da un periodo di disintossicazione. "Tratta le figlie come serve, lei nel frattempo si droga: le costringe a fare il turno di apertura dell'attività di famiglia. E ogni sabato sera le grandi sono costrette a fare da baby sitter alle piccole, mentre lei è sempre fuori casa".

Tratta le figlie come serve: cosa è successo

I fatti  presi in esame nel corso del processo risalgono al periodo compreso fra il 2022 e il 2023, quando il compagno ha lasciato la famiglia per iniziare un percorso di disintossicazione dalle droghe, mentre lei è rimasta a casa con le figlie. La vita in famiglia, in evidente condizione di fragilità, è repentinamente peggiorata per le figlie fino a quando il padre, nel maggio del 2023, non ha sporto denuncia.

"La maggiore mi ha raccontato del viavai che c'era in casa, della madre che si drogava e confezionava dosi da spacciare – si legge su Tuscia Web.eu – I primi richiami sono arrivati nel 2021, quando io ero ancora in casa con loro, per le troppe assenza a scuola. Io uscivo alle 4 per aprire l'attività di famiglia, avevo iniziato a chiudere tre ore dopo per portare le figlie a scuola. Lei invece dormiva e le obbligava a fare le pulizie e a cucinare".

Il racconto delle figlie rimaste sole

Poi l'uomo si è allontanato, ha cambiato regione per iniziare il percorso di disintossicazione. "Mi hanno raccontato che la madre mandava le grandi a gestire l'attività e che obbligava le più grandi a fare da baby sitter alle piccole ogni sabato – ha ricordato – A fine 2022 sono tornato, pochi mesi dopo sono andato via con le figlie minori e dopo un mese e mezzo ci ha raggiunto anche la maggiore. Poi ho presentato denuncia".

Dallo scorso luglio la donna si trova nel carcere di Civitavecchia, dopo aver violato gli arresti domiciliari. el frattempo le ragazze, tutte minorenni, sono state affidate a un tutore dopo che la responsabilità genitoriale sarebbe stata sospesa a entrambi.

Spetta al pm Michele Adragna fornire chiarimenti sulla responsabilità genitoriale, sugli interventi degli assistenti sociali e del Tribunale dei Minori sul caso e sul consumo e spaccio davanti a minori: al momento sembrerebbe compreso nel reato di maltrattamenti aggravati.

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