Lista stupri, sit-in al liceo Giulio Cesare: “Vogliamo scuole sicure ed educazione sessuo-affettiva”

Si-in davanti al liceo Giulio Cesare di Roma oggi pomeriggio venerdì 5 dicembre. Studenti e studentesse dell'istituto scolastico hanno protestato dopo il caso della ‘lista stupri' nel bagno dei maschi con i nomi di studentesse e di uno studente scritti in rosso, fotografati e cancellati. In tanti si sono ritrovati a Piazza Trasimeno per una manifestazione annunciata, una risposta transfemminista e antifascista a questo episodio violento sul quale la Procura su informativa della Digos indaga peristigazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale: "La scuola dev'essere un luogo sicuro e attraversabile da tutte le soggettività, liberato da ogni dinamica machista e patriarcale, che penetra ogni mente. Denunciamo un atto sessista e violento, chiediamo scuole sicure e l’introduzione dell'educazione sessuo-affettiva". Alla manifestazione hanno partecipato anche studenti e studentesse di altri licei romani.
Ad annunciare il sit-in nei giorni scorsi è stato il Collettivo studentesco Zero Alibi: "Il 5 dicembre dalle ore 15 saremo davanti al Giulio Cesare, scuola di quartiere, dove l'altro giorno è apparsa una scritta incitante alla violenza, con una lista di nomi di ragazze della scuola" scrivono su Instagram. Il collettivo ha spiegato come il presidio sia stato urgente "per evidenziare come questo atto di violenza avvenga in un quartiere segnato dall’oppressione patriarcale e fascista. A partire dalla violenza su una donna in un bar di viale Eritrea, dall'aggressione a tre ragazze trans a viale delle Province, al femminicidio di Ilaria Sula e ai gruppi neofascisti che, legittimati dal governo in carica, di notte avanzano per le nostre strade". E hanno aggiunto: "Trieste-Salario deve essere e sarà un quartiere transfemminista".
Dall'episodio violento della lista stupri studentesse e studenti del liceo Giulio Cesare hanno ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà e vicinanza, rivolti specialmente nei confronti di chi ha letto il proprio nome. Tra questi Enzo Foschi, segretario del partito democratico di Roma, Maddalena Vianello portavoce della Conferenza delle Democratiche di Roma e Silvia Cannizzo responsabile scuola, Università e ricerca del partito democratico di Roma: "Siamo accanto alle studentesse del Giulio Cesare che oggi hanno scelto di mobilitarsi con un presidio davanti la scuola. La loro è una legittima reazione ad un abuso inaccettabile come quello di trovare i propri nomi tra quelli di una lista stupri apparsa nei bagni, e una rivendicazione di libertà giusta e necessaria.
Quanto accaduto giorni fa è infatti un episodio grave, frutto della cultura dello stupro e della cultura patriarcale, che non va minimizzato, ma affrontato non solo sul piano sanzionatorio, ma soprattutto educativo. Per questo riteniamo necessario ascoltare le esperienze e le richieste che arrivano direttamente dalla Rete delle studentesse degli studenti medi del Lazio: approvazione del codice contro le molestie, introduzione dell’educazione sessuo – affettiva nelle scuole, spazi di ascolto e di supporto".