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Lisa Federico, morta a 17 anni dopo un trapianto di midollo: indagati tre medici

Tre medici dell’ospedale Bambino Gesù sono stati ufficialmente indagati in relazione alla morte della 17enne Lisa Federico, riporta oggi il Corriere della Sera.
A cura di Enrico Tata
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Lisa Federico, 17 anni, è morta in seguito a un trapianto di midollo osseo nel novembre del 2020. Tre medici dell'ospedale Bambino Gesù di Roma sono stati ufficialmente indagati, riporta oggi il Corriere della Sera.

In seguito alla scomparsa della figlia, il papà adottivo della 17enne aveva scritto un lungo post su Facebook: "È ovvio che per un padre che perde una figlia nel fiore dell’età descrivere a caldo la successione degli eventi, oltre a rappresentare uno sfogo emotivo, sicuramente porta a distorsioni, esagerazioni ed imprecisioni, soprattutto in assenza dei dati certificati dalla cartella clinica. Non potrò scendere nei dettagli clinico/medici che ho conosciuto o percepito (ne risulterebbe un indigeribile testo di decine di pagine), e molto di quello che racconterò è frutto di colloqui a quattr’occhi con personaggi che, in mancanza di testimoni, potranno facilmente smentire le mie versioni dei fatti. Io, noi della famiglia ora non abbiamo alcuna intenzione di rivolgerci alla spesso inaffidabile giustizia italiana, anche se avremmo forze e mezzi per sostenere qualsiasi battaglia legale".

Ha settembre 2021 il papà di Lisa ha denunciato la scomparsa della cartella clinica della figlia. Una delle tre cartelle, quella più importante a suo dire, 900 pagine di dati clinici e analisi, non c'era più. Secondo l'uomo, un modo per nascondere qualcosa in vista di un'azione giudiziaria per far luce sulla morte della ragazza. Il Bambino Gesù, tuttavia, ha respinto ogni accusa, sostenendo che tutte le cartelle cliniche della ragazza sono state consegnate alla famiglia tra novembre e dicembre 2020.

Indagati tre medici dell'ospedale Bambino Gesù

Tre medici dell'ospedale Bambino Gesù, stando a quanto riporta il corriere della Sera, sono stati indagati per alcune negligenze che avrebbero commesso. "Dimostreremo la nostra estraneità", ha commentato l'avvocato Gaetano Scalise, difensore dei tre sanitari. "L'avviso di conclusione delle indagini è frutto di una consulenza del pm tecnicamente errata. Speriamo che al più presto venga nominato un collegio di periti che possa valutare i fatti correttamente. I medici hanno agito in modo assolutamente corretto seguendo tutte le linee guida", ha aggiunto al quotidiano La Repubblica.

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