Liceo Visconti di Roma, dopo la denuncia delle studentesse la preside annuncia provvedimenti
La denuncia online delle studentesse del liceo Visconti è arrivata nella giornata di martedì 4 giugno 2024. "Quanto accaduto è un fatto gravissimo, una grave mancanza di rispetto delle ragazze coinvolte", spiegano le ragazze del Collettivo Visconti in Rosa all'indomani della scoperta di una lista.
Il foglio, appeso al muro di una classe della scuola, conteneva l'elenco dei nomi di alcune ragazze affiancati da quelli dei ragazzi con cui avevano avuto delle relazioni intime, nell'ultimo anno ma anche in anni scolastici precedenti, e private (e che tali sarebbero dovute rimanere). Ed era esposto su pubblica piazza dove chiunque, soltanto avvicinandosi, avrebbe potuto dare un'occhiata ai nomi, entrare nella vita privata dei ragazzi, che lo aveva scritto e delle ragazze, in questo caso, però, senza il loro consenso.
Non appena saputo quanto accaduto, la preside del Liceo, Rita Pappalardo, ha fatto subito sapere di essere intenzionata a prendere provvedimenti: "Questa situazione non può passare in silenzio, potrebbero esserci delle sospensioni simboliche e una ricaduta sul voto i condotta", ha detto annunciando un Consiglio di Classe straordinario per la giornata di oggi. I ragazzi che hanno stilato la lista, sei o sette dell'ultimo anno, si sarebbero scusati nel corso dell'assemblea straordinaria degli studenti.
La parola alle studentesse
Una scusa, però, non sempre può bastare. Così all'interno del loro comunicato le studentesse del Visconti in Rosa hanno ricordato quanto sia importante, necessaria e urgente l'istituzione di un corso di educazione sessuoaffettiva nelle scuole.
"Il fatto che si sentano liberi e legittimati a condividere questa lista pubblicamente sottolinea la totale assenza di consapevolezza della gravità del gesto", hanno spiegato le ragazze, nel loro comunicato. "Per questo occorre iniziare un percorso di inserimento dell'educazione sessuale e affettiva nel nostro programma formativo, ancora assente nel progetto educativo ministeriale".