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Legambiente mappa 1000 discariche abusive a Roma, ecco dove sono: “Periferie devastate”

Una distesa di rifiuti copre la città di Roma. Sono mille le discariche abusive nella capitale mostrate in questa mappa interattiva realizzata da Legambiente Lazio: a essere più colpita la periferia, devastata dalla pratica dello sversamento illegale di rifiuti. “Chiederemo ai cittadini di segnalare i luoghi dell’abbandono per completare la mappa. Poi la manderemo alle autorità competenti per fare una denuncia alla Procura della Repubblica”.
A cura di Natascia Grbic
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Quante discariche abusive ci sono a Roma? Impossibile stabilire con precisione un numero: sono talmente tante che la capitale ne è sommersa, coperta da strati di immondizia, spesso anche tossica. Eppure, anche se questa è purtroppo cosa nota, vedere la mappa interattiva realizzata da Legambiente fa impressione: tutta Roma è coperta da puntini blu, che indicano i luoghi in cui i rifiuti sono sversati illegalmente. Basta cliccare su uno di questi e si apre un'immagine, che mostra gli scarti gettati nei luoghi più impensabili. Roberto Sacchi, presidente di Lagambiente Lazio, ha accompagnato Fanpage.it in un viaggio tra le discariche abusive nella città di Roma. Non esiste quartiere risparmiato da questo fenomeno: puntini blu si vedono a via di Lunghezzina così come a La Storta. Ma la zona più colpita è quella della periferia Est della capitale, dove l'urbanizzazione, per dirla con le parole di Sacchi, ha ‘colpito più violenta'.

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Discariche abusive a Roma, periferia Est la più colpita

"I camion entrano e scaricano quello, poi entra un camion e scarica quell'altro, poi arriva il cittadino incivile che butta ed ecco che succede questo", spiega Sacchi a Fanpage.it, mostrando le tonnellate di rifiuti gettati illegalmente a Roma. C'è di tutto: sedie, materassi, grandi elettrodomestici, materiale edilizio, oggetti un tempo appartenuti a qualche abitazione, ingombranti. E quella di Ponte Mammolo, mostrata in questo video di Fanpage.it, è solo una delle mille discariche abusive in tutta Roma. "Non abbiamo voluto fare foto ai cassonetti stracolmi perché quelli sono legati alla crisi della raccolta periodica – dichiara il presidente di Legambiente Lazio – Né vedrete immagini di rifiuti provenienti da campi rom perché quello è un dramma sociale che causa poi delle discariche, ed è un altro tema. Tutte le periferie sono devastate da questa vicenda, nessuna esclusa".

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Appello ai cittadini per segnalare le discariche abusive

Obiettivo della mappa è spingere i cittadini a integrarla e denunciare altre discariche abusive che al momento non sono segnalate. "Chiederemo ai cittadini di segnalare i luoghi dell'abbandono per completare la mappa. Poi la manderemo alle autorità competenti per fare una denuncia alla Procura della Repubblica al fine di verificare eventuali responsabilità, sia in termini di pianificazione e raccolta non effettuata, sia in termini di abbandono scientifico da parte degli ecomafiosi, degli ecoreati commessi dentro i camioncini che vanno a sversare". La situazione è grave. E ce lo dimostra l'ultimo frame del video, dove si vede dell'erba crescere su un cumulo di rifiuti. "È talmente tanto che c'è questa discarica che è rinata la vegetazione sopra, si sta naturalizzando".

Una bomba ecologica nel parco di Centocelle

Ed è notizia di questi giorni che nel parco archeologico di Centocelle è stata rinvenuta una vera e propria bomba ecologica. Tonnellate di rifiuti, resti del campo rom Casilino 900 sgomberato dieci anni fa, sono state ritrovate dai comitati e cittadini che ora si battono affinché vengano alla luce le responsabilità di quanto avvenuto. Un interramento, quello del campo, che sarebbe avvenuto nel 2010, dopo che chi abitava in quelle case di fortuna fu sgomberato. "Qui c'è un diritto alla salute pubblica assolutamente calpestato – denuncia Cristiana Trizzino, del comitato Parco archeologico di Centocelle – Questo stato dei luoghi è pericoloso non solo per il suolo ma anche per l'acqua, perché percola tutto sotto le falde acquifere, che sono inquinate. E l'Arpa lo aveva detto già tre anni fa". Secondo quanto dichiarato dai comitati, la giunta comunale di adesso non vorrebbe intervenire, mentre quella di allora respinge le accuse.

Servizio di Simona Berterame

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