Le escort usano un’app per segnalare i clienti pericolosi: “Così ci aiutiamo tra noi”

Camilla ci rivela l’esistenza di un’app utilizzata da moltissime sex worker, che permette di risalire al nome e cognome della persona che sta chiamando e che dà la possibilità di inserire una “nota negativa”. Denisa scomparsa da Prato avrebbe avvisato le colleghe di un “uomo pericoloso”.
A cura di Simona Berterame
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Camilla lavora da anni come escort nella Capitale, proprio come faceva Denisa Maria Adas prima di sparire nel nulla durante una trasferta di lavoro a Prato. La incontro nella sua casa, alla periferia di Roma, dove ogni giorno c'è un discreto via vai di clienti. "Ma l'importante è saperli scegliere" dice Camilla dopo avermi fatto accomodare nella sua stanza.

L'app per proteggersi

Il rischio di incontrare clienti pericolosi è sempre dietro l'angolo, ma secondo Camilla l'importante è avere alcune piccole accortezze. Una clientela selezionata, una biografia sobria e soprattutto collaborare con le colleghe. "Se una di noi va in trasferta o a casa di un cliente manda sempre a qualcuna di noi la posizione e il telefono di lui. Siamo informate su tutto, orari e spostamenti, così da poter agire subito se qualcosa dovesse andare storto".

Infine Camilla ci rivela che quasi tutte le escort utilizzerebbero un'app che permette di risalire al nome e cognome della persona che sta telefonando. "Chi ha l'app istallata sul proprio telefono può rinominare ogni numero inserendo una sorta di nota negativa, che arriverà in automatico ad ogni collega che riceverà una chiamata dalla stessa persona".

Il punto sulla scomparsa di Denisa

La giovane è scomparsa da Prato la sera del 15 maggio scorso e più passano i giorni e più aumenta l'apprensione dei suoi familiari e amici. Le ricerche si stanno concentrando in una zona a un chilometro di distanza dal residence in cui aveva alloggiato l'ultima volta che è stata vista.

Secondo quanto si apprende dagli investigatori, al vaglio ci sarebbe proprio una chat con delle colleghe, in cui la 30enne diceva di dover incontrare "un uomo pericoloso". Un ulteriore allarme viene dalla testimonianza di un'amica, che l'avrebbe sentita dire poco prima di svanire nel nulla "se mi trovano mi ammazzano", durante una conversazione telefonica. Le indagini sono in corso e gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.

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