Lazio in zona arancione prima di Pasqua, quando potrebbe arrivare il cambio di colore

Le chiusure stanno producendo gli effetti sperati, i dati sull'andamento dell'epidemia migliorano e per questo il Lazio potrebbe tornare in zona arancione prima di Pasqua (con conseguente cambio di regole per spostamenti e aperture negozi). L'unico parametro che preoccupa è quello delle terapie intensive: il numero dei posti letto occupati è in crescita e si sta pericolosamente avvicinando ai numeri fatti registrare con il picco della seconda ondata, nei primi giorni di dicembre. L'indice Rt sta tornando a valori sotto la soglia di sicurezza e il tasso di incidenza è sotto la soglia dei 250 casi ogni 100mila abitanti, che fa scattare in automatico la zona rossa.
Lazio zona arancione, quando potrebbe scattare il cambio di colore
Il Lazio, quindi, potrebbe tornare in zona arancione già a partire da lunedì 29 marzo. Si tratterebbe di soli quattro giorni perché sabato 4 aprile, domenica 5 aprile e lunedì 6 aprile, durante cioè i giorni di Pasqua e Pasquetta, tutta Italia tornerà in zona rossa. Per questo non è escluso che il governo decida di non procedere a cambi di colorazione prima di Pasqua (ma questa ipotesi per il momento non sembra essere allo studio dell'esecutivo).
Perché il Lazio potrebbe tornare in zona arancione
L'indice Rt è in calo: la scorsa settimana, stando alle tabelle pubblicate dall'Istituto Superiore di Sanità, si attestava a 1.09 e attualmente sarebbe sotto la soglia di guardia a quota 1. Un Rt sotto l'1, ricordiamo ancora una volta, significa che l'epidemia è in fase non espansiva.
Il tasso di incidenza nel Lazio è pari a 215 casi per 100mila abitanti calcolato nella settimana compresa tra il 15 e il 21 marzo. Al di sotto della soglia dei 250 casi, che fa scattare in automatico la zona rossa e la chiusura delle scuole. In provincia di Frosinone, zona rossa dal primo marzo, il tasso di incidenza è ancora sopra la soglia di sicurezza e si attesta intorno ai 280 casi ogni 100mila abitanti nella settimana tra il 15 e 21 marzo. È possibile, quindi, che questa provincia resti ancora in zona rossa.
Il dato che più preoccupa è quello delle terapie intensive, ormai stabilmente sopra la soglia critica fissata dal governo al 30 per cento dei letti occupati. Ieri i pazienti ricoverati in terapia intensiva erano 346 (pari al 37 per cento dei posti letto occupati) e secondo le previsioni Agenas i numeri dovrebbero aumentare almeno fino al 29 marzo. Tuttavia è bene ricordare che l'ingresso in terapia intensiva avviene qualche giorno dopo i primi sintomi e quindi i nuovi ricoveri di ieri, per esempio, sono il risultato di contagi avvenuti circa una settimana fa. D'altra parte, però, c'è un dato che preoccupa: come anticipato, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva sta raggiungendo quello fatto registrare a inizio dicembre, nel picco della seconda ondata. In quei giorni, tuttavia, il numero dei pazienti positivi meno gravi e in isolamento domiciliare era molto più alto. Questo potrebbe far pensare a un aggravamento della malattia da Covid-19 determinato dalla sostituzione del ceppo originale del virus con le varianti inglese e brasiliana. Come aveva dichiarato a Fanpage.it il professore Massimo Andreoni, primario di Malattie Infettive a Tor Vergata: "La sensazione riferita da tanti colleghi è che in realtà le manifestazioni cliniche dei soggetti giovani siano un po' più frequenti rispetto a qualche mese fa. Perché ricoveriamo più giovani? Se dovessi dare una risposta, ma è una risposta parzialmente scientifica, è che il virus è leggermente più aggressivo, tanto che nei giovani riesce a dare quadri clinici che prima non c'erano. Questa potrebbe essere una spiegazione e cioè che le varianti siano comunque leggermente più patogene rispetto alle altre".
Quando riapriranno le scuole nel Lazio
Se il Lazio dovesse passare in zona arancione, spetterà alla Regione decidere in merito alla riapertura delle scuole. È poco plausibile, però, l'ipotesi che si decida di tenerle aperte per quattro giorni prima delle nuove chiusure imposte dal governo per Pasqua. Sabato, domenica e lunedì di Pasquetta, infatti, tutta Italia sarà di nuovo in zona rossa e tutte le scuole verranno nuovamente chiuse. Potrebbero riaprire, quindi, a partire da martedì 6 aprile.
Sull'argomento il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha dichiarato al Senato: "Mentre la campagna di vaccinazione procede è bene cominciare a pensare e pianificare le riaperture: ora stiamo guardando attentamente i dati sui contagi ma se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire la scuola in primis, almeno le primarie e l'infanzia, anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, speriamo, ripeto speriamo, subito dopo Pasqua".