Cresce pressione su ospedali nel Lazio: ricoveri in terapia intensiva vicini a picco di dicembre
Il numero dei pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva del Lazio sta per raggiungere quello toccato nei primi giorni di dicembre, al picco della seconda ondata dell'epidemia. Il 7 dicembre i ricoverati erano 351 e oggi, 22 marzo, sono 341, soltanto dieci in meno. Un valore che è destinato però ad aumentare ancora nei prossimi giorni, stando alle previsioni elaborate dall'Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali: almeno fino al 29 marzo i ricoveri aumenteranno. Negli ultimi giorni, cioè dall'inizio di marzo, sono cresciuti di oltre 100 unità. Il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva ha già superato la soglia critica, fissata dal governo al 30 per cento. Nel Lazio, infatti, il tasso è al 34 per cento ed è in aumento, anche se resta al di sotto della media nazionale pari al 37 per cento.
Secondo i dati Agenas sono undici le Regioni italiane con le terapie intensive sopra la soglia del 30 per cento: Marche (occupato il 61% dei posti letto), provincia di Trento (58%), Lombardia (57%), Piemonte (55%), Umbria (52%), Emilia Romagna (52%), Friuli Venezia Giulia (46%), Toscana (41%), Abruzzo (41%), Puglia (37%) e Lazio (34%), provincia di Bolzano (30%).
Ambulanze in attesa davanti ai Pronto Soccorso
Secondo il sindacato Usb Sanità Regione Lazio, "la situazione nei Pronto Soccorso del Lazio precipita già nella giornata di domenica: ancora una volta l’aumento dei casi, preannunciato da giorni, travolge tutto come una bufera e da ieri si registrano di nuovo i blocchi delle ambulanze, con pazienti Covid e no Covid in attesa ore per un ricovero". A Latina, per esempio, dodici ambulanze sono ferme con pazienti in attesa di ricovero e negli ospedali romani, come il Policlinico Casilino, la situazione non è migliore, secondo il sindacato: "A infermieri e OSS è già stato comunicato l’“obbligo di straordinari” per coprire l’emergenza e la carenza di personale".