L’avvocato della famiglia di Leonardo Fiorini: “Lui e Stojanovic ottimi amici, ma non si è lanciato dal balcone”

"Leonardo Fiorini era un ragazzo pieno di vita e interessi. La famiglia esclude categoricamente l'ipotesi del suicidio", dice a Fanpage.it l'avvocato Danilo Iafrate, che difende la famiglia del ragazzo morto nella notte fra giovedì 13 e venerdì 14 dopo essere caduto dal balcone di un b&b nel quartiere Monteverde a Roma. Proseguono le indagini per capire come si è arrivati al volo da dodici metri che è risultato fatale per il 27enne originario di Isola del Liri, in provincia di Frosinone. "Anche gli inquirenti stanno vagliando varie ipotesi, tant'è che da ieri e penso fino a domani stanno risentendo tutti quelli che possono dare notizie utili".
David Stojanovic, amico del 27enne, era stato arrestato con l'accusa di omicidio ma, dopo aver sentito ricostruzioni divergenti fra chi ha assistito alla scena o ha sentito cosa stava avvenendo nell'appartamento, il giudice per le indagini preliminari lo ha scarcerato e ora è indagato a piede libero. "Il rapporto fra i due era buono come lo è sempre stato – continua l'avvocato Iafrate –. Erano amici da sempre". Stojanovic, 25 anni, anche lui di Isola del Liri, e Leonardo Fiorini si conoscevano almeno dai tempi del liceo. Erano legati anche da una comune passione per la musica, che li aveva portati a fare una canzone autoprodotta insieme, Fiorini come cantante e Stojanovic come beatboxer.
"I genitori vogliono solo capire la verità, nient'altro – aggiunge l'avvocato Iafrate –. Hanno incaricato me di seguire la vicenda giudiziaria. In questo momento sono coinvolti dal dolore per la perdita del figlio". Il legale e i familiari di Leonardo Fiorini si dichiarano, inoltre, molto fiduciosi nell'operato della magistratura: "Il pubblico ministero il dottor Musolino è un uomo di schiettezza e di grande meticolosità".
Resta il dubbio su quanto accaduto intorno alla mezzanotte di giovedì 13 novembre, quando Fiorini è caduto senza vestiti dal b&b di via San Calepodio 54. "Su segni di colluttazione sul corpo di Leonardo non ho conferme – commenta l'avvocato –. Aspettiamo che ci vengano comunicati i risultati dell'autopsia e soprattutto gli esami tossicologici, che potrebbero essere determinanti".
Come confermato dalle analisi del sangue dell'indagato per omicidio e dalla sua stessa testimonianza, i due avevano fatto uso di hashish. "Abbiamo ordinato del cibo da asporto, poi ci siamo fumati una canna – ha dichiarato Stojanovic –. Poco dopo Leonardo ha cominciato a sentirsi male. Gli ho detto di stendersi e mettersi a letto, che dopo aver riposato si sarebbe sentito meglio. Dopo poco si è però alzato, ha cominciato a dare in escandescenze e si è strappato i vestiti, uscendo sul balcone e urlando che si voleva buttare di sotto. Ho provato a trattenerlo, ma non ci sono riuscito".
Alcuni testimoni, però, parlano di una lite avvenuta sul balcone in cui i ragazzi si sarebbero spinti a vicenda, mentre altri raccontano delle urla di Stojanovic che chiedeva ai residenti di portare giù dei materassi per attutire la caduta dell'amico. Restano da chiarire ancora molti lati della vicenda, ma intanto l'avvocato Danilo Iafrate ribadisce: "Il suicidio è da escludere al cento per cento".