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L’area del termovalorizzatore di Roma può diventare ad ‘alto rischio ambientale’ per la Regione Lazio

La Regione Lazio ha ufficialmente avviato l’iter per accertare se esista o meno un elevato rischio di crisi ambientale nella zona di Santa Palomba, dove dovrebbe essere realizzato il termovalorizzatore di Roma.
A cura di Enrico Tata
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A febbraio 2024 il Comune di Albano Laziale (amministrazione a guida Pd) aveva presentato alla Regione Lazio la richiesta di istituire un'area ad alto rischio di crisi ambientale nella zona di Santa Palomba, dove a breve cominceranno i lavori per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma. Dopo un anno e mezzo la Regione ha varato una delibera che di fatto avvia le procedure per la valutazione della richiesta. Si prevede, infatti, l'istituzione di un tavolo tecnico permanente composto dal Direttore della Direzione regionale “Ambiente, transizione energetica e ciclo rifiuti”, dai tecnici regionali, da rappresentanti di ARPA LAZIO, da un rappresentante del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regione Lazio e un rappresentante della ASL territorialmente competente.

La Regione Lazio, quindi, dovrà accertare se esista o meno un elevato rischio ambientale nella zona di Santa Palomba. Secondo Filiberto Zaratti, Alleanza Verdi e Sinistra, "nel frattempo è assolutamente necessario che venga sospeso qualsiasi iter autorizzativo per l'inceneritore di Santa Palomba, il quale, in caso di esito positivo, non potrà certamente essere costruito in quell'area". In altre parole, i cantieri del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti rischiano uno stop.

Nella delibera la Regione stabilisce di

attivare le procedure previste dall’art. 2 della Legge regionale 13/2019 per l’individuazione delle “Aree ad elevato rischio di crisi ambientale”, avviando, per il territorio di Albano Laziale, in considerazione dell’istanza pervenuta, l’istruttoria tecnica, ovvero la raccolta dei dati tecnici, ambientali ed epidemiologici, ai fini della predisposizione della relazione preliminare a cura della Direzione regionale “Ambiente, transizione energetica e ciclo dei rifiuti”; 2. di istituire il Tavolo tecnico permanente per le “Aree ad elevato rischio di crisi ambientale”, quale struttura tecnico-consultiva della Regione Lazio e organismo permanente interistituzionale.

Sarà compito di questo tavolo definire i criteri generali e verificabili per individuare delle aree a rischio e redigere una griglia con i valori di riferimento per le concentrazioni di inquinanti nell'aria, nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque. Ancora, dovrà esaminare i riscontri epidemiologici sulla vicinanza a fonti che emettono inquinamento e a insediamenti sensibili, come scuole, abitazioni e ospedali. Di fatto, il documento della Regione Lazio stabilirà se, dal punto di vista ambientale, il termovalorizzatore voluto dal sindaco di Roma e commissario per la gestione dei rifiuti, Roberto Gualtieri, può essere realizzato a Santa Palomba.

L'iter per l'individuazione delle aree ad alto rischio ambientale spetta alla Regione Lazio, ma in primavera il centrodestra aveva provato, con un emendamento al Decreto legge sulla Pubblica amministrazione, ad estendere i poteri Commissariali del aindaco Gualtieri proprio in merito a questa procedura. Un atto che avrebbe tolto responsabilità all'amministrazione regionale guidata da Francesco Rocca, che invece adesso, di fatto, dovrà dire l'ultima parola sul termovalorizzatore.

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