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“La vostra auto usata in una rapina, dovete pagare”: anziani non ci cascano e chiamano i veri carabinieri

Vittima una coppia di anziani, 76 e 74 anni, del quartiere. I truffatori si sono finti carabinieri: “La targa della vostra macchina è stata clonata e usata per una rapina”. Due arresti.
A cura di Francesco Esposito
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"La vostra auto è stata clonata e usata per una rapina". Questa la scusa che avrebbero usato per truffare una coppia di anziani al quartiere Alessandrino a Roma. Sono stati arrestati due uomini, 45 e 37 anni, che avrebbero anche finto di essere carabinieri e provato ad estorcere del denaro alle vittime ultrasettantenni.

Si fingono carabinieri per truffare anziani

Una telefonata preoccupante: "Siamo i carabinieri, la vostra auto è stata usata per commettere una rapina". È quello che si è sentita dire una coppia di anziani, 76 e 74 anni, dell'Alessandrino. La voce al telefono ha aggiunto che la targa della macchina era stata clonata per essere poi usata durante un furto. Secondo i truffatori serviva una somma di denaro, da consegnare il prima possibile, per evitare dei problemi legali. La somma sarebbe stata ritirata a domicilio.

L'appostamento dei veri carabinieri

La donna della coppia non ha abboccato e ha chiamato il vicino di casa. Questo ha fermato una vera pattuglia dell’Arma che in quel momento stava passando proprio sotto l’abitazione. Così è stato approntato in breve tempo l'appostamento per incastrare i presunti colpevoli. La donna, ancora al telefono con i finti carabinieri, è scesa di casa portando con sé una busta con alcuni oggetti in oro da consegnare. Nel frattempo, i veri militari la seguivano a distanza, pronti a intervenire non appena uno dei truffatori si fosse fatto vedere.

Truffa ad anziani: due arrestati

Sono così riusciti a bloccare un uomo che aveva raggiunto la donna nell'androne condominiale. Subito dopo hanno rintracciato nelle vicinanze un auto con a bordo il complice, pronto a partire una volta estorti gli oggetti preziosi. I due, 45 e 37 anni, sono stati arrestati in flagranza e portati in tribunale per il rito direttissimo che ha convalidato l'arresto. Non sono stati trovati segni distintivi con cui i due avrebbero potuto fingersi carabinieri, ma sono stati sequestrati due telefoni cellulari che verranno analizzati.

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