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La sorella di Kim Rossi Stuart sull’arresto del figlio: “Era in cura presso una struttura”

La sorella di Kim Rossi Stuart, madre di Giacomo Seydou Sy, ha commentato la notizia dell’arresto del figlio per tentata rapina: “Non fa cenno al suo stato di salute psichica”.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto da Facebook
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"La notizia riportata riguardante mio figlio, non fa cenno allo stato di salute psichica di Giacomo, che era in cura presso la struttura che non lo aveva ancora dimesso, perché tutt'ora nel pieno del percorso di recupero, lontano dall'essersi concluso. Infatti,
subito dopo l'arresto, in evidente stato psicotico, ha compiuto gravissimi atti di autolesionismo". Sono le parole di Loretta Rossi Stuart, sorella dell'attore Kim, sulla vicenda che ha visto coinvolto il figlio ventottenne, Giacomo Seydou Sy, che ha tentato di compiere una rapina sul tram 14 a Roma a seguito della quale è stato immobilizzato con il taser e arrestato.

Il nipote di Kim Rossi Stuart tenta una rapina sul tram

I fatti fanno riferimento al 22 luglio scorso, quando Giacomo è salito a bordo di un tram della linea 14. Una volta dentro, ha preso di mira uno dei passeggeri, gli si è avvicinato e ha inziato ad aggredirlo, cercando di strappargli via il marsupio. Il viaggiatore se ne è accorto in tempo e si è divincolato, scendendo di corsa dal mezzo. Giacomo è dunque sceso insieme a lui e lo ha inseguito. La vittima della tentata rapina, spaventata, ha chiamato i carabinieri, raccontando loro cosa stesse accadendo e chiedendo il loro interevento immediato. Sul posto è arrivata presto una pattuglia. Alla vista dei militari, Giacomo ha aggredito anche loro, fino a quando non è stato immobilizzato con il taser ed è finito in manette.

L'Italia già condannata per averlo trattato in modo inumano

La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha già condannato l'Italia a pagare 36.400 euro per danni nei confronti di Giacomo Seydou Sy, per averlo tratto in modo inumano. Una condanna che si riferisce ad una vicenda che risale al 2018. Giacomo, già arrestato per furto e resistenza a pubblico ufficiale, non essendo stato in grado per i disturbi di cui soffre a rispettare i domiciliari, è finito in carcere. Ma a causa del suo stato di salute avrebbe dovuto invece essere affidato ad una Rems, una struttura di accoglienza dedicata agli autori di reati con disturbi mentali.

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