video suggerito
video suggerito

La psicologa sul suicidio del 14enne: “Era disperato, viveva la scuola come un martirio”

Fanpage.it ha intervistato Anna Maria Giannini, professoressa di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma, per chiederle come si è sentito emotivamente il giovane vittima di bullismo e cosa hanno innescato in lui presunte minacce, violenze psicologiche e fisiche da parte dei compagni di classe.
Intervista a Prof.ssa Anna Maria Giannini
Docente di Psicologia dell'Università La Sapienza di Roma
A cura di Alessia Rabbai
215 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Il caso del quattordicenne della provincia di Latina che si è suicidato perché vittima di bullismo ha acceso i riflettori sulla scuola e sulla gestione di episodi del genere da parte di docenti e presidi. Fanpage.it ha intervistato Anna Maria Giannini, professoressa di Psicologia dell'Università La Sapienza di Roma, per chiederle come si è sentito emotivamente il giovane e cosa hanno innescato in lui le presunte violenze psicologiche e fisiche che avrebbe subito da parte dei compagni di classe, che l'hanno spinto a togliersi la vita. Con la premessa che il quadro della vicenda è ancora in corso di ricostruzione, il ministro dell'Istruzione e Merito Giuseppe Valditara ha avviato un'ispezione interna e la Procura della Repubblica di Cassino indaga per istigazione al suicidio.

Anna Maria Giannini, professoressa di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma
Anna Maria Giannini, professoressa di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma

Professoressa, come si è sentito il 14enne quando veniva chiamato "femminuccia", "Paoletta"?

Un ragazzo che durante l'orario scolastico deve subire una continua violenza psicologica, body shaming e bullismo omofobico percepisce un senso di svilimento totale e una profonda inadeguatezza. Era un giovane creativo, che coltivava tante passioni e interessi: gli piaceva pescare, cucinare pane e biscotti, suonare strumenti musicali. Com'è emerso dal racconto della famiglia già dalla quinta elementare ha subito episodi di bullismo da parte dei compagni di classe. Era continuamente sotto scacco dei bulli, i quali lo prendevano in giro, subiva delle vere e proprie minacce e violenze anche fisiche, fino un cacciavite puntato contro. Soffriva tantissimo.

Che impatto ha avuto il comportamento degli insegnanti?

Se fosse confermato il comportamento degli insegnanti raccontato dai genitori, ciò sarebbe grave. Il ragazzo oltre a subire violenze psicologiche e fisiche dai coetanei non si è sentito difeso neanche dagli adulti della scuola.  Il discorso legato ai docenti è un aspetto molto delicato sul quale saranno fondamentali gli esiti degli accertamenti del ministro Valditara e della Preocura. Per citare un episodio raccontato dai genitori, se fosse vero che un'insegnante abbia incitato la classe contro di lui dicendo "Rissa, rissa" sarebbe veramente drammatico. Un adulto che avvalora un bullo ha delle ripercussioni ancora più gravi in quanto il giovane vittima di bullismo si sente completamente solo: non trova aiuto né sostegno in chi invece per il ruolo che svolge all'interno di un'istituzione come la scuola dovrebbe tutelarlo e difenderlo in quanto rappresenta un punto di riferimento. A fronte di segnalazioni alla scuola e denunce da parte dei genitori non è stato preso alcun provvedimento né è stato fatto nulla per proteggere il ragazzo. Anzi pare ci sia stata una minimizzazione o negazione del comportamento dei bulli. Se dovesse emergere un quadro di questo tipo è chiaro che questi non sono insegnanti adatti alla professione che svolgono e sicuramente il ministro Valditara prenderà provvedimenti.

Quali ripercussioni hanno avuto gli episodi di bullismo sul ragazzo?

Come il ragazzo che indossava i pantaloni rosa il quattordicenne soffriva per non essere accettato e al tempo stesso si sentiva sbagliato. Subire bullismo in questo modo è un attacco all'identità di un adolescente, perché appunto il tema dell'identità durante l'adolescenza è centrale, di elaborazione e costruzione in fieri. Sentire che tutte le persone che ti cirocondano in un ambiente importante per la formazione come la scuola ti svalutano e ti umiliano è qualcosa di terribile. Che ciò abbia avuto pesanti ripercussioni su di lui e che stesse vivendo una situzione terribile lo dimostra il fatto che si è ucciso la mattina del primo giorno di scuola. Penso che possa essergli passato per la mente che tornare in classe in quel martirio non ce l'avrebbe fatta. Viveva in uno stato psicologico di disperazione.

La scuola che ruolo ha sul tema del bullismo?

In un contesto di fallimento di un modello educativo, nella scuola si cerca di fare qualcosa con protocolli e progetti, che prevedono la sensibilizzazione sul tema del bullismo con percorsi complessi e strutturati ad hoc per avviare gli studenti e le studentesse ad una comprensione empatica. Ma ciò non basta, ci vuole sistematicamente nella scuola uno spazio pari o superiore alle altre materie sull'educazione al rispetto in maniera trasversale su ogni ambito della vita. La prevenzione può fare la differenza.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
215 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views