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Investita all’asilo, amica della maestra condannata a processo: “Mentì per difenderla”. Ma l’udienza è rinviata

Finisce a processo per falsa testimonianza dopo il terribile incidente all’asilo di Velletri: “Ha mentito per aiutare la sua amica maestra condannata”. Rinviata oggi al prima udienza.
A cura di Beatrice Tominic
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La manina di Lavinia che abbraccia un peluche.
La manina di Lavinia che abbraccia un peluche.

Travolta e ridotta in stato vegetativo mentre si trovava all'asilo a Velletri il 7 agosto del 2018: dopo il processo alla donna che l'ha investita e alla maestra che aveva in carico la piccola, entrambe condannate, arriva il secondo procedimento, in questo caso per falsa testimonianza. Stavolta sul banco degli imputati è finita un'amica di quest'ultima che, secondo l'accusa, avrebbe mentito per difendere l'insegnante. La prima udienza prevista per oggi, però, è stata rinviata.

Investita all'asilo e in stato vegetativo: cosa è successo

I fatti risalgono al 7 agosto del 2018 quando la bimba, che si trovava in un asilo di Velletri, è stata investita da un'automobile che entrava nel cortile della scuola. Per quanto accaduto alla piccola sono state condannate in secondo grado due donne: quella che si trovava al volante e che l'ha investita a un anno e la maestra che aveva la bimba sotto al sua responsabilità a due anni e sei mesi. In entrambi i casi l'accusa era quella di lesioni colpose stradali gravi, a cui si aggiunge l'abbandono di minore per la maestra sia per aver lasciato da sola la bambina che l'intera classe di asilo quando, insieme alla donna che l'ha investita, l'ha portata in ospedale.

La denuncia e il rinvio a giudizio

Proprio per aver raccontato il momento immediatamente successivo all'incidente la donna, una gioielliera amica della maestra di Velletri, è finita sul banco degli imputati per falsa testimonianza. Secondo la denuncia presentata a suo carico, avrebbe tentato di alleggerire le accuse che pendevano sulla maestra, dichiarando di aver raggiunto l'asilo mentre la donna che aveva investito la piccola e la maestra stavano andando via. Avrebbe incrociato le due davanti all'ingresso e le sarebbe stato chiesto proprio da loro di restare con i bimbi, fra cui il figlio della stessa gioielliera. Una volta entrata in classe, dove i bimbi si trovavano da soli, però, si sarebbe sottratta a quella responsabilità e sarebbe tornata al lavoro.

Una versione, giudicata contraddittoria e spesso divergente, molto diversa rispetto a quanto ricostruito secondo cui, invece, i bambini sarebbero stati lasciati soli, chiusi in classe.

Il processo per falsa testimonianza

Per accertare i fatti, è stato avviato un nuovo processo collaterale a quello del drammatico incidente. Dopo la denuncia a carico della gioielliera, su richiesta della Procura della Repubblica di Velletri è stato richiesto il rinvio a giudizio. Nel corso della requisitoria del processo a carico della maestra, il pm aveva definito le dichiarazioni della donna "grondanti di falsità". La donna rischia una condanna da due a sei anni.

Il primo appuntamento era previsto per l'8 luglio 2024 al Tribunale di Velletri per l'udienza predibattimentale. Fino alla giornata di ieri, lunedì 29 settembre 2025, quando era prevista la terza udienza, tutto il procedimento si è svolto regolarmente. Ieri, invece, i testimoni chiamati in aula non si sono presentati. Non è chiaro se ci sia stato un problema di consegna di notifica degli atti. Le notifiche sono state inviate automaticamente. Non c'è prova, invece, della ricezione da parte dei testimoni che, altrimenti, potrebbero essere sanzionati. Sostanzialmente i testimoni potrebbero non essersi presentati non con la volontà di non prendere parte al processo, ma per la mancata ricezione.

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