Infermiera arrestata per pedopornografia: nel telefono video con 16enne, li scambiava con una coppia

Si scambiavano video contenenti atti sessuali su un minore di sedici anni i tre indagati arrestati nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra Mobile di Latina. Si tratta di un'infermiera dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina e di una coppia sposata: l'uomo lavora sempre presso la Asl ma non è un operatore sanitario, e da tempo aveva cominciato una relazione con l'infermiera caposala. Tutti e tre sono accusati di pedopornografia. Dati i gravi indizi contro di loro, con video sessualmente espliciti trovati nei loro telefoni, la procura ha emesso un ordine di arresto immediato. Adesso si trovano reclusi nei carceri di Velletri e Rebibbia, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
La Asl di Latina ha sospeso, in via precauzionale, la caposala. "In riferimento ai gravi reati contestati a una nostra operatrice e alla conseguente misura di custodia cautelare disposta dall'autorità giudiziaria, la Direzione Aziendale intende esprimere piena fiducia nell'operato della magistratura e comunica di aver adottato immediatamente ogni provvedimento necessario, procedendo senza indugio alla sospensione cautelativa della dipendente coinvolta", dichiara la Asl in una nota. "L'Azienda stigmatizza con fermezza la vicenda, che non rispecchia in alcun modo i valori etici e professionali sui quali si fonda il nostro operato quotidiano al servizio dei cittadini. Rinnoviamo il nostro impegno per garantire trasparenza, legalità e tutela delle persone, nel rispetto delle regole e della dignità del lavoro pubblico. La Direzione rimane a disposizione delle autorità competenti per ogni utile collaborazione e si riserva di adottare ogni ulteriore atto in merito".
Le indagini sono partite dalla denuncia di alcuni colleghi della donna, che nell'ultimo periodo l'avevano vista molto dimagrita e con diversi lividi sul corpo. Pensando che fosse vittima di violenza in una relazione, si sono rivolti alla polizia, facendo partire gli accertamenti. Dalle analisi sui telefoni degli indagati sono però emersi elementi sconcertanti: diversi video e immagini che rappresentavano gli indagati in atteggiamenti sessuali con un minore di sedici anni. Video che poi si inviavano tra loro. La richiesta d'arresto, data la gravità della situazione, è stata immediata.