Incidente sul lavoro vicino via Veneto: operaio cade da un’impalcatura e muore

Un operaio di quarantanove anni è morto dopo essere caduto da un'impalcatura in via Boncompagni nei pressi di via Veneto. I drammatici fatti sono accaduti nella mattinata di oggi, giovedì 30 giugno al centro di Roma. Secondo le prime informazioni apprese erano circa le ore 9 quando l'uomo, di cui ancora non è stata resa nota l'identità, stava lavorando sul ponteggio di un cantiere all'altezza del civico 71 attivo per interventi di ristrutturazione edilizia di un complesso immobiliare. Lavori che sarebbero dovuti concludersi a fine luglio.
Per cause non note e in corso d'accertamento, è precipitato nel vuoto da un'altezza di due metri ed è finito sull'asfalto. Un impatto che non gli ha purtroppo lasciato scampo. Fatale l'aver battuto la testa e il decesso sarebbe sopraggiunto praticamente sul colpo. Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112 con la richiesta d'intervento per incidente sul lavoro, sul posto è giunto il personale sanitario, che ha tentato rianimarlo, purtroppo invanamente.

Indaga la Polizia di Stato
Per l'uomo non c'è stato nulla da fare se non constatarne il decesso. Presenti sul posto gli agenti della Polizia di Stato dei commissariati Castro Pretorio e Trevi, che indagano per ricostruire la dinamica dell'accaduto. I poliziotti hanno raggiunto il cantiere e hanno svolto gli accertamenti di loro competenza, ascoltando alcune persone per raccogliere delle informazioni utili da inviare in Procura. Sono in corso le verifiche anche da parte dell'Ispettorato del Lavoro, per stabilire eventuali responsabilità da parte della ditta, per capire se l'operaio fosse stato messo nelle condizioni di lavorare in sicurezza. Terminati gli accertamenti, la salma è stata trasferita in obitorio, dove si trova a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Ad aprile un operaio è morto sul lavoro alla Farnesina
Una delle ultime morti sul lavoro riguarda un operaio di trentanove anni schiacciato da un ascensore alla Farnesina lo scorso aprile. Rispetto alla drammatica vicenda il titolare della ditta è indagato per omicidio colposo, per condotte di negligenza, imperizia e imprudenza, con l'aggravante di violazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro. È gravemente indiziato di aver presentato un certificato di abilitazione dell'operaio palesemente falso e la Procura ha evidenziato il rischio di inquinamento probatorio. Dalle indagini condotte dai carabinieri è emerso che l'operaio non avrebbe potuto occuparsi della manutenzione, perché non era abilitato, ma era specializzato per il solo servizio di presidio tecnologico.