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Incendio Colli Aniene, i residenti: “La porta del lucernario era bloccata, noi in trappola come topi”

Fra i residenti che hanno provato a mettersi in salvo raggiungendo il lucernario anche Antonio D’Amato, l’uomo che nell’incendio di ieri ha perso la vita. “L’ho sempre detto, eravamo in trappola come topi”, ha rivelato a Fanpage.it una dei residenti.
A cura di Beatrice Tominic
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Anche Antonio D'Amato, l'ottantenne che ha perso la vita nell'incendio che ieri ha bruciato un intero palazzo di sette piani a Colli Aniene, si stava dirigendo verso la porta del lucernario, per salvarsi. Quelli che avevano sentito i primi scoppi, si sono immediatamente riversati in strada, oltrepassando la nube nera dell'incendio. Altri residenti, invece, si sono diretti verso i piani alti, cercando salvezza nella terrazza. Anche l'ottantenne si è diretto verso il lucernario. Ma la porta era chiusa e si è trovato in trappola.

"Sono disperata, io dicevo all'inizio, quel cancello non doveva restare chiuso: Noi siamo topi qua, dicevo – ha dichiarato a Fanpage.it una dei residenti – Lui è morto e lei è bruciata dentro, l'hanno portata via i pompieri". L'uomo, classe 1942 originario di Velletri, è stato trovato esanime dai vigili del fuoco che hanno provato immediatamente a rianimarlo, ma per lui non c'è stato nulla da fare. Con lui anche la compagna che, invece, è una delle tre persone rimaste gravemente ustionate nell'incendio.

Oltre a loro sono rimasti ferite tredici persone. In totale, secondo i dati di oggi, gli sfollati sono 78. Dopo una notte passata da amici e parenti, nonostante fosse stato allestito un riparo all'interno di una scuola nelle vicinanze, poco dopo le 14 è stato preparato un pranzo messo a disposizione dalla Caritas in un presidio organizzato dalla Protezione Civile.

Il pranzo della Caritas per le persone sfollate.
Il pranzo della Caritas per le persone sfollate.

L'incendio al palazzo di Colli Aniene

L'incendio, secondo alcuni partito proprio dal piano in ristrutturazione, da dove sarebbero state sentite le prime piccole esplosioni, è divampato all'ora di pranzo e in breve tempo ha interessato tutto il palazzo. I vigili del fuoco non escludono che i materiali lasciati all'interno del cantiere, forse rifiuti infiammabili, possano aver causato o contribuito ad alimentare l'incendio: "Ma trovare le cause, in questi casi, non è così facile – ha precisato Antonio Maggi, ingegnere dei vigili del fuoco – Andremo a prelevare dei frammenti per poi analizzarli con gas cromatografo, ma dobbiamo seguire delle procedure per cui serve tempo. Quando ci sono dei lavori, c'è sempre un accumulo di materiali. Ci sono bombole utilizzate e non, ma le verifiche sono ancora in corso".

Imprigionata per un'ora in casa

Anche Attilia Giancarla, una 78enne residente nel palazzo, è rimasta imprigionata in casa. "Ho provato ad uscire, ma c'era troppo fumo e non si vedeva niente. Sono stati i miei figli a dirmi di mettermi a terra con gli asciugamani bagnati, è così che mi hanno trovato i vigili del fuoco", ha spiegato la donna. "Prima, però, ho avuto un attacco di panico: ho passato da sola quasi un'oretta, poi mi hanno salvata".

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