In Maserati a 200 chilometri orari sulla superstrada, incolpa un noventenne: “Al volante c’era mio suocero”

Una Maserati a duecento chilometri all'ora lungo la superstrada fra Sora e Ferentino immortalata da un autovelox all'altezza di Veroli. Un'infrazione che avrebbe provocato la decurtazioni se il conducente non avesse dato la colpa al suocero, un uomo di circa novanta anni. "C'era lui al volante", avrebbe provato a giustificarsi. Adesso il cinquantenne è rinviato a giudizio: dovrà rispondere di sostituzione di persona e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico: secondo le indagini a guidare l'auto di grossa cilindrata, infatti, non ci sarebbe stato il suocero, ma proprio lui. La prima udienza è attesa a dicembre.
La folle corsa lungo la superstrada ciociara
I fatti risalgono al 2021 quando la Maserati è stata vista sfrecciare lungo la superstrada Sora-Ferentino: viaggiava a quasi 200 chilometri orari. Una corsa che non è passata inosservata neppure all'autovelox che si trova lungo quel tratto di strada che ha segnalato la norma violata. L'automobilista, per cercare di evitare la decurtazione sui punti della patente, però, ha incolpato il suocero. Sarebbe stato proprio il padre della moglie, secondo quanto ha spiegato, a trovarsi alla guida dell'automobile che viaggiava a quella folle velocità.
Alla guida non c'era il suocero: la ricostruzione degli inquirenti
Una versione quella del cinquantenne, smentita dagli accertamenti degli inquirenti che hanno approfondito l'accaduto. Secondo le verifiche, infatti, al volante dell'automobile si sarebbe trovato proprio il cinquantenne che ora è finito sotto accusa per sostituzione di persona e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.
La ricostruzione e la prossima udienza
Il cinquantenne, come riporta la testata locale Ciociaria Oggi, è chiamato a comparire in udienza il prossimo dicembre davanti al giudice del tribunale di Frosinone dove, ad assisterlo, ci sarà l'avvocato Antonio Ceccani.
Una volta ricevuta la contravvenzione, il cinquantenne ha fornito l'autocertificazione del suocero che sosteneva di trovarsi al volante. Secondo gli inquirenti, invece, non soltanto il novantenne non si sarebbe trovato al volante della Maserati, ma era all'oscuro dell'intera vicenda. Adesso spetta al giudice chiudere la vicenda.