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Il Piano Rifiuti di Gualtieri: nessun miracolo ma impianti, investimenti e Roma pulita in sei mesi

Il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri ha presentato il programma con cui si candida a governare la città. Un programma ambizioso ma definito “realistico”, con al centro donne, giovani, verde e la “città dei 15 minuti”, con servizi decentrati e diffusi. Su un tema calda come rifiuti Gualtieri promette di pulire la città in sei mesi e di ridurre la Tari del 20% in 5 anni.
A cura di Valerio Renzi
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Roberto Gualtieri vuole davvero governare Roma, per questo il candidato del centrosinistra nel presentare il suo programma ci tiene a sottolineare come questo sia "realizzabile" e non solo una somma di slogan. In diretta dalla sede del comitato elettorale in via di Portonaccio l'ex ministro dell'Economia del governo Conte ha illustrato il "programma per far rinascere Roma", una serie articolata di proposte ancora in costruzione consultabile online.

Molta attenzione all'architettura istituzionale, con il trasferimento di poteri dalla Regione Lazio e il decentramento dal Campidoglio verso i municipi, al disegno di una "città dei 15 minuti", con servizi decentrati in tutti i quartieri a cominciare dalla ricostruzione di una sanità di prossimità, con l'apertura di 60 Case di Comunità per i cittadini più fragili e di 15 ospedali di comunità, e agli impegni per giovani e donne, oltre che per l'ambiente perché "affrontare i cambiamenti climatici è un impegno che deve iniziare dalle grandi città".

Obiettivi ambiziosi che per essere centrati necessiteranno dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per i quali Gualtieri immagina una governance specifica per fare di più e meglio di quanto fatto finora: "Sul Pnrr c'è un tavolo Palazzo Chigi-Enti territoriali, a cui partecipa anche l'Anci. Dalle nostre informazioni Roma si presenta con meno progetti di altre città. Siamo molto fermi sui piani urbani integrati, che sono una grandissima opportunità per sistemare interi quadranti della città. Poi ci sono i progetti di rigenerazione urbana, dove siamo ancora più indietro. Vi dico solo che al primo tavolo Roma aveva un solo progetto, la pavimentazione di Villa Ada".

L'ambizioso realismo del programma del centrosinistra per la città si misura in particolare sul terreno, drammatico, del ciclo dei rifiuti, con una città che a settembre rischia una nuova emergenza con migliaia di tonnellate di immondizia non raccolto a marcire su strade e marciapiedi. "Il nostro piano dei rifiuti ha un orizzonte di 18 mesi ma puntiamo ad avere i primi effetti in 6 mesi, partendo dalla pulizia straordinaria della città. – scandisce Gualtieri – L'obiettivo è aumentare gradualmente la differenziata. Abbiamo calcolato che arriveremo al 50% non prima di due anni. Chi dice che è possibile andare oltre prende in giro i romani. L'obiettivo finale è comunque il 65-70% in cinque anni, l'autonomia industriale e la chiusura del ciclo al 95%".

Perché la bacchetta magica non esiste e per realizzare impianti e investimenti ci vuole tempo, ma la cosa importante è non rimanere fermi. Gualtieri ha in testa la realizzazione di tre impianti di tritovagliatura, due impianti di compostaggio subito, altri due nel medio periodo con la realizzazione anche di due bioraffineria. Prevista anche la realizzazione di due discariche di servizio. Investimenti che, Gualtieri promette, consentiranno di abbassare la Tari (oggi la più alta d'Italia) del -20% entro la fine del mandato, grazie anche al recupero di un'evasione della tassa sui rifiuti che è stimata in 300 milioni di euro.

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