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Il padre di Valerio, accusato di stupro dall’ex: “È una vittima, denuncerò chi ci sta diffamando”

I genitori di Valerio Cirillo, accusato dall’ex di maltrattamenti e minacce, negano con fermezza che il figlio possa aver fatto del male alla ragazza.
A cura di Simona Berterame
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"Non voglio difendere mio figlio a tutti i costi, non sono Beppe Grillo. So che Valerio ha commesso degli errori ma nel confondersi con quella ragazza, lui non l'ha mai toccata con un dito". A parlare è Vincenzo Cirillo, padre di Valerio il giovane accusato dall'ex fidanzata Marta (nome di fantasia ndr.) di maltrattamenti e minacce.  Stamattina la notizia è esplosa sui media, per questo Vincenzo ha deciso di parlare.  "Il nome e il viso di mio figlio è finito sui giornali – esclama il signor Cirillo – a lei sembra giusto? Non si è innocenti fino a prova contraria? Hanno poi voluto buttare in mezzo la politica, pubblicando le foto con Tajani". Secondo il padre del giovane si tratterebbe anche di una mossa elettorale in vista delle amministrative del 12 giugno. Quello che è certo è che oggi Valerio, in attesa della conclusione delle indagini, ha un divieto di avvicinamento nei confronti di Marta e deve indossare il braccialetto elettronico.

Le accuse ai genitori

Nella denuncia la ragazza accusa anche i genitori dell'ex fidanzato, raccontando che l'avrebbero costretta a salire in macchina con loro per poi sequestrarla dentro casa. Un racconto pesante che Vincenzo rispedisce al mittente: "Io su quella via indicata da Marta nella denuncia non ci sono mai stato, gli inquirenti hanno il gps della mia macchina e possono verificare quando vogliono".

La difesa

I genitori di Valerio non negano i problemi psicologici del figlio, che al momento sta facendo un percorso al Policlinico Gemelli di Roma. "Lei lo sapeva bene, l'avevamo avvisata ma dopo tre giorni sono andati a convivere e volevano sposarsi, hanno fatto tutto di corsa". Negano però con fermezza che Valerio possa aver fatto del male all'ex fidanzata. "Siamo sicuri che Marta abbia detto la verità al commissariato Aurelio? – domanda in modo provocatorio Vincenzo – Il Gip ha rigettato l'arresto nei confronti miei e di mia moglie, non ha creduto al sequestro di persona e all'estorsione."

Il Codice Rosso e la stampa

Infine papà Vincenzo ci tiene a spendere alcune parole anche contro il Codice Rosso, l'ultima legge contro la violenza sulle donne: "Chiederò al Parlamento una riforma, troppe denunce alla fine risultano false". E non spende belle parole neanche per gli organi dell'informazione che si sono occupati di questa vicenda: "Denuncerò tutti per il reato di diffamazione, devo tutelare me e la mia famiglia".

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