Il mondo del ju jitsu piange la scomparsa di Gianluca, maestro morto improvvisamente in palestra

Gianluca Nirchio, un maestro di ju jitsu, è morto improvvisamente. Il mondo di questa antichissima disciplina giapponese "si raccoglie commosso intorno ai suoi cari e la Fijlkam, Federazione italiana judo karate lotta e arti marziali, piange la sua scomparsa. Se ne è andato mentre era circondato dai suoi ragazzi e da tutti quelli che condividevano con lui la passione delle arti marziali.Caro Gianluca ti ricorderemo così da vero Maestro quale tu eri, che la terra ti sia lieve e dai tatami del cielo ricordati di tutti noi.Riposa in pace, noi non faremo mancare alla tua famiglia tutto l'appoggio di cui avrà bisogno.Antonio Amorosi con tutta la Commissione Nazionale Ju Jitsu", si legge sulla pagina Facebook della Fijkam.
Stando a quanto si apprende, il maestro si è improvvisamente sentito male durante un raduno interregionale di ju jitsu per cause ancora da accertare. Il ju jitsu, come ricordato, è un'antica disciplina giapponese, nata intorno al 13esimo secolo, quando i guerrieri giapponese iniziarono a codificare le tecniche per neutralizzare i nemici. Nel corso dei secoli i sensei, maestri, fondarono diverse ryu, scuole, per insegnare le loro tecniche agli allievi. Letteralmente il nome ju jitsu significa "arte della cedevolezza" o "arte della flessibilità". Il ju jitsu è arrivato in Italia intorno ai primi anni del ‘900, grazie ai marinai che avevano appreso queste tecniche durante i loro viaggi nel mar della Cina. La prima dimostrazione di questa disciplina si tenne in Italia il 30 maggio del 1908, quando si esibirono al cospetto del re due sottoufficiali della Marina italiana.