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Il ministro Speranza annuncia ‘zona arancione’ per tutte le regioni a rischio alto, come il Lazio

È intenzione del governo “stabilire l’ingresso in area arancione di tutte le regioni a rischio alto secondo i 21 parametri stabiliti dal dm 30 aprile”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’informativa alla Camera dei Deputati sulle misure anti-Covid. Le nuove disposizioni saranno in vigore dal 16 gennaio.
A cura di Enrico Tata
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È intenzione del governo "stabilire l'ingresso in area arancione di tutte le regioni a rischio alto secondo i 21 parametri stabiliti dal dm 30 aprile". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell'informativa alla Camera dei Deputati sulle misure anti-Covid. I nuovi provvedimenti, ha spiegato il ministro, entreranno in vigore dal 16 gennaio. Questo significa che, con le nuove regole, anche il Lazio entrerà automaticamente in ‘zona arancione' poiché la classificazione complessiva del rischio rimarrà ‘alta' anche nella prossima rilevazione a cura del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità.

Lazio in zona arancione

Non è chiaro, tuttavia, se le nuove regole per stabilire la ‘colorazione' delle regioni entreranno in vigore già a partire dal monitoraggio di venerdì (cioè in teoria un giorno prima dall'entrata in vigore del nuovo provvedimento). In ogni caso la strada appare tracciata, a meno di clamorose novità positive per quanto riguarda l'andamento dei contagi: lunedì 17 gennaio o al più tardi lunedì 24 gennaio il Lazio entrerà in zona arancione, per la prima volta dall'emergenza coronavirus (escludendo il periodo delle feste natalizie, durante le quali le regole sono state estese a tutta Italia). Lo aveva in qualche modo anticipato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato: "Il Lazio è l'unica delle grandi regioni ad essere rimasta sempre gialla. E' un buon risultato, ma vorrei che fosse chiaro che non è un liberi tutti, visto che oggi siamo gialli, ma la prossima volta potremmo già essere arancioni. Servono comportamenti molto rigorosi, la situazione è seria. Questo giallo non è un liberi tutti, ma paradossalmente ci impone ancora più rigore, più attenzione. Essendo rimasti sempre in fascia gialla non abbiamo beneficiato, paradossalmente, delle limitazioni che hanno aiutato altre regioni arancioni o rosse. La curva dei contagi ha una direzione verso l'alto, ma può essere ancora gestita. Dipende molto dal rigore dei comportamenti. C'è sempre da considerare il difficile equilibrio tra le garanzie della salute e tutto ciò che comportano in termini economici e sociali nuove chiusure". Così in un'intervista rilasciata al Messaggero.

I dati e i numeri del Lazio: l'andamento dei contagi

Nella settimana che verrà presa in esame per il monitoraggio di venerdì i nuovi casi nel Lazio sono stati 11374, circa il 20 per cento in più rispetto a quelli registrati nei sette giorni precedenti (erano stati 9422). Inoltre i focolai sono praticamente raddoppiati e il tasso dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva e in quelli ordinari è in leggero aumento. Scontato, inoltre, che l'indice Rt nel nuovo monitoraggio ritorni sopra la soglia di sicurezza fissata a quota 1. (Qua i dati dell'ultimo monitoraggio che riguardano la situazione del Lazio).

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