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Il Comune vuole la chiusura del Tmb di Rocca Cencia, Ama pensa al rilancio: Roma a rischio emergenza

Roma Capitale chiede una nuova indagine di impatto ambientale del Tmb di Rocca Cencia che potrebbe portare alla chiusura, Ama intanto chiede l’autorizzazione per il revamping e la prosecuzione delle attività. Un corto circuito istituzionale con di fronte l’emergenza rifiuti e nessuna alternativa, non essendo stati progettati e realizzati nuovi impianti.
A cura di Valerio Renzi
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Parlare di corto circuito istituzionale è forse dire poco. Da una parte c'è Ama che chiede alla Regione Lazio la proroga dell'AIA e l'allargamento dell'operatività dell'impianto Tmb di Rocca Cencia di sua proprietà, dall'altra c'è Roma Capitale (ricordiamo che il comune è proprietario al 100% di Ama) che chiede alla Regione Lazio una nuova Valutazione d'Impatto Ambientale e che ipotizza la chiusura dell'impatto per la tutela della salute dei cittadini che vivono nei dintorni dell'impianto.

Il documento indirizzato alla Regione Lazio è stato firmato lo scorso maggio dall'assessora all'Ambiente Katia Ziantoni – che proprio dal territorio del VI Municipio proviene e qui è stata assessora proprio all'Ambiente – che è da sempre per la chiusura dell'impianto. E le ragioni ci potrebbero essere tutte: gli abitanti hanno già sofferto della vicinanza al TMB che lavora male e con una tecnologia ormai vetusta. Peccato però che alternative al momento non esistono e gli impianti che Ama dovrebbe costruire per chiudere il ciclo di rifiuti nella capitale non si sa neanche dove dovrebbero sorgere, mentre la città vive una continua emergenza come dimostrano le tonnellate di rifiuti per le strade di Roma in questi giorni.

Ma soprattutto Ama è di tutt'altro avviso e ha presentato la documentazione per il revamping del Tmb, prevedendone un allargamento e un ammodernamento che, nelle intenzioni dei dirigenti della municipalizzata, dovrebbe ridurre l'impatto sugli abitanti della zona di Rocca Cencia. "Poiché la vigente AIA (determina G09599 del 2020) stabilisce espressamente, nell’allegato tecnico, che la scadenza dell’autorizzazione è fissata al 31/03/2021, tenuto conto che l’impianto AMA S.p.a. di Rocca Cencia risulta essere un impianto strategico per il corretto trattamento del rifiuto urbano indifferenziato prodotto dal Comune di Roma Capitale, con la presente si richiede proroga della scadenza dell’autorizzazione, nelle more dell’istruttoria di cui alla presente istanza", si legge nel documento.

E se non c'è dubbio che un impianto dannoso per la salute dei cittadini debba essere chiuso, responsabilità dell'amministrazione capitolina (e di Ama) dovrebbe essere quello di programmare e mettere in campo le soluzioni per evitare che la crisi del ciclo dei rifiuti investa tutta la città, evitando di spendere milioni per portare i rifiuti fuori regione e dotando finalmente la capitale di impianti moderni ed efficienti, di una raccolta che funziona aumentando la quota di differenziata.

Un buon inizio potrebbe essere che la governance di Ama e la proprietà si comincino a parlare.

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