Il Comune di Roma risarcirà un impiegato sospeso da Raggi, il giudice: “Stava solo fumando”

Un impiegato dell'ufficio anagrafico del I Municipio di Roma dovrà essere risarcito dal Campidoglio per una cifra che ammonta a 2mila 47 euro. Questo il vedetto del giudice della terza sezione Lavoro Anna Baroncini, che come riporta La Repubblica, con una sentenza del 22 giugno scorso, dopo ben quattro anni, ha accolto il ricorso del quarantenne, accusato dall'ex giunta di Virginia Raggi di essere un ‘fannullone', annullando la sanzione disciplinare di un mese di sospensione con privazione della retribuzione. L'accusa che gli era stata rivolta e alla quale ha dovuto rispondere in aula era di truffa ai danni dello Stato. A scagionarlo è stato anche un video girato da lui stesso, che dimostra come non sia di fatto mai uscito dalla sede in via Petroselli. Al Comune di Roma spetterà risarcirlo dello stipendio di gennaio 2019, che a seguito della vicenda era stato trattenuto al dipendente in maniera illeggittima.
L'impiegato stava fumando e verrà risarcito
I fatti risalgono al 22 novembre del 2018, era poco prima dell'ora di pranzo e l'impiegato con dieci anni di servizio in Comune tornava da un incontro con la dirigente al piano superiore. Prima di rimettersi in postazione si è fermato per due minuti a fumare una sigaretta nell'intercapedine dell'atrio. Proprio in quel momento era in corso un sopralluogo dei militari della Guardia di Finanza, come richiesto dall'ex ministra per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, che lo hanno fermato. Da questo episodio è arrivata l'accusa di essersi allontanato dall'edificio nel quale lavorava senza timbrare il cartellino. In realtà a seguito della sentenza del giudice è stato accertato che il dipendente non aveva mai abbandonato il palazzo, ma che non si trovava in postazione, perché appunto aveva avuto un incontro con la dirigente e si era fermato per pochi minuti a fumare.