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News sul caso Hasib Omerovic a Primavalle

I vicini di Hasib, volato dalla finestra durante perquisizione: “Ha urlato, lo abbiamo visto a terra”

Parlano i vicini di Hasib Omerovic, il 36enne volato dalla finestra durante un controllo della polizia. “Non era un cattivo ragazzo”, spiegano.
A cura di Natascia Grbic
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"Ho sentito urlare ‘Ahia' e la vicina ha detto che Hasib è caduto nel vuoto. Poi abbiamo visto il ragazzo a terra". A parlare è una vicina della famiglia Omerovic, che si trovava in casa il giorno in cui è volato dalla finestra.

C'è sconcerto nella palazzina popolare in cui il 36enne sordomuto, affetto da disabilità, abitava insieme alla sorella e ai genitori da diversi anni. Il 25 luglio alcuni agenti in borghese si sono presentati alla porta per identificare il ragazzo.Sembra che si siano recati da lui in seguito a un post pubblicato su Facebook in cui si faceva riferimento a presunte molestie di cui il ragazzo sarebbe stato autore.

Nella perquisizione, Hasib è caduto, facendo un volo di nove metri. La sorella ha dichiarato che prima è stato picchiato.

"Non ho mai avuto problemi con lui, né ho mai sentito qualcuno che diceva di averli", spiega un ragazzo. "Dicevano che dava fastidio alla ragazza, a me non è mai successo", aggiunge una vicina. "Era sordomuto e ogni tanto alzava la voce, ma perché provava a parlare e farsi sentire. Il padre è un gran signore, la madre una grande donna. E lui non era un cattivo ragazzo".

"Abbiamo avuto conferma che nel caso di Hasib Omerovic, quando gli agenti del commissariato di Primavalle sono entrati in casa sua mancava il decreto di perquisizione", le parole dell'avvocato della famiglia, Arturo Salerni.

La famiglia del ragazzo, intanto, ha lasciato l'abitazione di Primavalle. I genitori e la sorella hanno paura gli possa succedere qualcosa, e da settimane se ne sono andati.

La storia di Hasib Omerovic è stata resa nota in Parlamento con un incontro alla Camera dei Deputati alla presenza della madre del ragazzo, del deputato Riccardo Magi e dell'associazione 21 luglio.

"Ho sentito suonare e ho aperto la porta – il racconto della sorella del ragazzo – Una donna con degli uomini vestiti normalmente sono entrati in casa. Hanno chiesto di documenti di Hasib, hanno fatto le foto, lo hanno picchiato con il bastone. Hasib è caduto e hanno iniziato a dargli pugni e calci. Lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù". Sul caso è intervenuta anche Ilaria Cucchi, che a Fanpage.it ha detto: "Chiediamo che sia fatta piena luce su questi gravissimi fatti avvenuti alla presenza delle forze dell’ordine. Terrò gli occhi beni aperti su tutte le violazioni dei diritti umani".

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