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News sul caso Hasib Omerovic a Primavalle

Hasib torturato a Primavalle: ipotesi obiettivo dei poliziotti cacciare la famiglia dalla casa popolare

Gli inquirenti cercano il movente per cui il poliziotto Andrea Pellegrini, in servizio a Primavalle, ora ai domiciliari, ha torturato il 36enne invalido di nazionalità bosnica che per sfuggire alla sua furia si è buttato dalla finestra, precipitando da un’altezza di otto metri. Avviata un’indagine interna sulle attività di alcuni delicati uffici del Distretto di Primavalle.
A cura di Emilio Orlando
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La porta danneggiata nella casa di Primavalle
La porta danneggiata nella casa di Primavalle
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L'immagine e la reputazione di uno dei distretti di polizia di frontiera della Capitale, fino a qualche mese fa fiore all'occhiello della questura per la lotta al crimine organizzato ed ai narcotrafficanti legati ai clan Domizi, Nicitra, Gambacurta, Salvatori, Zioni e Bennato, rischiano di sgretolarsi per colpa di quattro mele marce fuori controllo, che hanno seguito ed eseguito ciò che gli aveva detto di fare l'assistente capo Andrea Pellegrini.

I tanti omissis, presenti nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari Ezio Damizia, che ieri pomeriggio ha ‘spedito' agli arresti domiciliari Andrea Pellegrini e indagato a piede libero Maria Rosa Natale di 21 anni, Alessandro Sicuranza di 28 e un altro appartenente di nome Fabrizio Ferrari di 34, tutti in servizio al distretto di polizia di Primavalle, lasciano intendere che la vicenda non si è ancora conclusae che potrebbero esserci dei colpi di scena.

Subito dopo i fatti, venuti alla luce in seguito a un'interrogazione parlamentare e taciuti alla stampa per quasi due mesi, potrebbe esserci la volontà di ‘sfrattare' dall'appartamento al primo piano di via Girolamo Aleandro, la famiglia Omerovic e farlo assegnare ad altri a cui era stato promesso. Gli Omerovic, infatti erano stati più volte infamati ed infangati con calunnie varie. Infatti, pochi giorni dopo ‘l'esplosione' sui giornali e sulle televisioni della notizia, il neo dirigente del distretto, nominato dopo l'immediata rimozione del precedente, ha ‘depotenziato', anche se per adesso non figurano altri indagati, la squadra informativa dell'ufficio di via Luigi Maglione. Quella particolare sezione si occupa, negli organigrammi dei commissariati, di informazioni politiche e generali sulle persone, e anche di mappature di immobili e stabili occupati da sgomberare.

Tutta la drammatica e torbida vicenda, secondo quanto è emerso fino ad ora, nasce da una segnalazione apparsa su Facebook che denunciava un rom, che mentre si aggirava fra i cassonetti per recuperare rifiuti da riciclare, infastidiva e fotografava ragazze molto giovani. Un ruolo fondamentale nella storia, dalle carte dell'inchiesta, sembra averlo avuto il bar ‘Il Barone' di piazza Alfonso Capecelatro, nel cuore delle case popolari di Primavalle, a poca distanza dal distretto dove prestavano servizio i quattro. Non è ancora chiaro, ma i rumors giudiziari in questo senso che lo confermano non mancano, se a fare da cornice possano esserci degli appartenenti a CasaPound e Forza Nuova che possano avere delle responsabilità. L'assistente capo finito ai domiciliari, non si esclude possa avere legami con le organizzazioni criminali che operano nel quartiere alle quali ‘vendeva' la sua funzione di pubblico ufficiale.

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