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“Hai una sigaretta?”, poi lo pestano alla fermata dell’autobus: studente salvato dall’autista

Aggredito perché non aveva una sigaretta. Lo studente di medicina è stato accerchiato da quattro ragazzi mentre aspettava l’autobus a piazza Bologna. Soccorso da un autista in servizio è stato trasportato all’ospedale Pertini di Roma.
A cura di Enza Savarese
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Massacrato di botte a piazza Bologna per una sigaretta. È il racconto di un giovane ventenne, studente di medicina fuorisede che alle due del mattino di venerdì 30 maggio è stato accerchiato da quattro giovani alla fermata dell'autobus. Buttato a terra, il ragazzo è stato preso a calci e pugni e ferito in viso con un cavatappi. Soccorso poi da un autista dell'Atac in servizio, il ventenne è stato trasportato all'ospedale Pertini e dimesso con nove giorni di prognosi.

Aggredito alla fermata dell'autobus perché non aveva una sigaretta

L'aggressione di gruppo è avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì 30 maggio nei pressi di piazza Bologna. Come riporta Repubblica, la vittima, ventenne studente di medicina si trovava alla fermata in piazzale delle Provincie aspettando l'autobus per Tiburtina. È qui che il giovane è stato approcciato da quattro ragazzi, che gli hanno chiesto un sigaretta. Dopo aver detto di non fumare, sarebbe iniziata l'aggressione fisica. "Mi hanno messo le mani in tasca", ha dichiarato il giovane. Inutili i suoi tentativi di allontanarsi, il ragazzo è stato colpito alla spalle con una bottiglia di vetro, cadendo a terra. Da qui è iniziato il vero e proprio pestaggio. Oltre ai calci e pugni, uno dei quattro aggressori ha estratto un cavatappi ferendo lo studente al volto.

Il soccorso di un autista e l'inseguimento in macchina

Al termine dell'aggressione, la vittima, rimasta ferita al suolo è stata notata da un autista dell'Atac in servizio, che lo ha fatto salire a bordo accompagnandolo a casa. Arrivati a destinazione però il giovane si è reso conto di essere stato seguito in macchina dai suoi aggressori. "L'autista mi ha detto di non scendere altrimenti mi avrebbero massacrato", ha ricordato il ventenne. È scattata quindi la chiamata al 112. All'arrivo degli agenti però i colpevoli si erano già allontanati e la pattuglia ha potuto solo accompagnare il ventenne in ospedale per i controlli. Trasportato al Pertini, lo studente è stato medicato e dimesso con nove giorni di prognosi.

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