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Guerra in Ucraina, pazienti in dialisi al San Camillo: effettuati i primi trattamenti

Sono 14 i pazienti in arrivo dall’Ucraina che hanno iniziato il trattamento di dialisi nell’ospedale San Camillo di Roma: nel frattempo continua l’accoglienza negli hub di Ostiense, Termini e via Labaro.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto d'archivio.
Foto d'archivio.

Nella giornata di ieri, martedì 5 aprile, sono iniziati i primi trattamenti per 14 pazienti in dialisi provenienti dall'Ucraina, arrivati all'ospedale San Camillo di Roma, nel quartiere Gianicolense. Con loro, per favorirne l'accoglienza e aiutare nella comunicazione, è presente anche una mediatrice culturale.

In particolare, i pazienti che necessitano della terapia arrivati all'ospedale San Camillo, sono sei donne ed otto uomini di età variegata, ma compresa fra i 31 e i 72 anni: fra loro, è stata accolta anche una donna non vedente. Tutti i cittadini e le cittadine in fuga dalla guerra che imperversa nel loro Paese, l'Ucraina, sono stati accolti dalla comunità di Sant'Egidio. Come ha fatto sapere in una nota l'assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D'Amato, oltre a loro, altri pazienti si trovavano già in cura presso le strutture ospedaliere nel territorio laziale: uno presso l’ospedale Sant’Eugenio, uno al Sant’Andrea, uno al Santo Spirito, uno all’ospedale Grassi di Ostia, uno al Goretti di Latina e altre quattro donne presso l’ospedale dei Castelli.

L'accoglienza dei profughi ucraini nella regione Lazio

Per i cittadini e le cittadine provenienti dall'Ucraina che arrivano nel nostro Paese privi di un permesso di soggiorno l'assistenza sanitaria viene erogata dopo aver ricevuto un tesserino con un codice regionale individuale STP o ENI, cioè  Straniero Temporaneamente Presente o Europeo Non Iscritto. Grazie a questo documento, il o la paziente può essere identificato per tutte le prestazioni erogabili.

Fino ad oggi, sono stat rilasciate 14.400 tessere STP: per i cittadini in arrivo dall'Ucraina, infine, sono stati attivati gli hub di Ostiense, Termini e di via Lamaro, nel quadrante a sud est della città. È qui che le cittadine e i cittadini ucraini possono effettuare un primo colloquio di orientamento sanitario, il tampone e, nel caso in cui ne fossero sprovvisti, il vaccino per il Covid-19.

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