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Guadagni da 22mila al mese, così parlavano Palumbo e i suoi: “I padroni del centro siamo noi”

“Prende 22mila euro al mese” e orienta pazienti e cliniche: il sistema di potere del primario del Sant’Eugenio Roberto Palumbo e soci fra privato e pubblico, ricostruito dagli inquirenti.
A cura di Francesco Esposito
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Il primario di Nefrologia dell’ospedale Sant’Eugenio Roberto Palumbo
Il primario di Nefrologia dell’ospedale Sant’Eugenio Roberto Palumbo

La convinzione assoluta di essere il centro di un sistema da cui guadagnavano in tanti, tranne i pazienti e le Asl. È questa idea che, secondo la procura, muove gli affari di Roberto Palumbo, primario di Nefrologia dell'ospedale Sant'Eugenio di Roma, e dei suoi soci più stretti, anche loro indagati per un presunto giro di corruzione nel mondo della sanità pubblica e privata. È quanto emerge dall'ordinanza con cui la giudice per le indagini preliminari Paola Della Monaca ha disposto gli arresti domiciliari per il medico.

Oltre al lavoro come primario in una struttura sanitaria pubblica, Palumbo sarebbe riuscito a trarre grandi vantaggi personali per sé e il suo giro più stretto smistando a proprio piacimento i malati nei centri dialisi "amici". Il suo ruolo era talmente centrale da essere l'unico a cui, in forma occulta, sarebbero stati distribuiti utili dalla clinica privata Dialeur. "Perché lui tra stipendio e stipendi prende 22 mila euro al mese", si sfogava Annalisa Pipicielli, direttrice sanitaria di Dialeur e direttrice clinica di Diaverum, altra struttura "amica".

Quanto guadagnava Palumbo: "Prende 22mila euro al mese"

"Stipendio", quello ricevuto dalla Asl, "stipendi", quelli che avrebbe per la procura intascato dai vari imprenditori della sanità a cui Palumbo indirizzava i pazienti dializzati. Insieme rendevano una bella cifra, ma il nefrologo avrebbe avuto ambizioni anche più grandi. A illustrarle è Pipicelli, che racconta al marito di un colloquio avuto con Palumbo.

L'idea del primario sarebbe stata quella di lasciare il Sant'Eugenio e gli altri incarichi pubblici entro uno o due anni e di trasferirsi in maniera ufficiale nel privato. Per effettuare questo passaggio, avrebbe preso tutte le posizioni ricoperte da un altro nefrologo, e avere un suo centro dialisi. Un piano ambizioso in cui Pipicelli diventerebbe "il braccio destrissimo di Palumbo". La presa del primario sull'ospedale dell'Eur, però, non si allenterebbe, perché, secondo Pipicelli, continuerebbe comunque a comandare attraverso i suoi fedelissimi.

"Se Palumbo si sposta nel privato il mondo si sposta nel privato"

Nella fuga dal pubblico, la direttrice sanitaria di Dialeur, intercettata dagli investigatori, avrebbe un ruolo di potere centrale vista la fiducia e i guadagni che avrebbe portato al primario negli anni. La gerarchia, però, è fondamentale e l'influenza di Palumbo è difficile da pareggiare: "Però sarebbe lui il punto focale… perché se Palumbo si sposta nel privato il mondo si sposta nel privato perché lui è il capo del Dipartimento più grande d'Europa".

L'idea di un nuovo centro dialisi privato, al cui vertice ci sarebbe il primario del Sant'Eugenio e come "braccio destrissimo" Annalisa Pipicelli, ritorna nelle conversazioni fra questa e il marito pochi giorni dopo. Naturalmente, sottolinea Pipicelli, servono investitori che portino i fondi necessari. Ma sarebbe dovuto essere chiaro che "i padroni del centro siamo noi".

Il progetto è ambizioso e non sembra raccogliere il consenso di tutti. A cercare di rallentare le mire di Palumbo ci sarebbe stato Maurizio Terra, il secondo indagato finito ai domiciliari. Secondo quanto riferito da Pipicelli al marito, Terra avrebbe sconsigliato al medico di passare nel privato per non perdere lo stipendio fisso da primario, fondamentale per affrontare il divorzio dalla moglie.

"Scegli un centro qualsiasi, avrai un contratto da 10mila euro"

Anche dal pubblico, Palumbo sembra poter disporre dei centri dialisi privati come preferisce, tanto da proporre a una dirigente medica (non indagata) di "scegliersi un centro" di cui essere responsabile fra Dialeur, Diaverum, Madonna della Fiducia e Nuova Medica. Le sarebbe stato garantito un contratto da 10mila euro al mese.

Il primario, secondo le ricostruzioni della procura, poteva fare quello che voleva, decidere le sorti di una struttura sanitaria a proprio piacimento. Una figura a cui aggrapparsi, ma da cui anche i più devoti, ogni tanto, si sarebbero sentiti oppressi. Il progetto di aprire un nuovo centro sembra cambiare nel corso dei giorni e l'idea di fare di Palumbo il fulcro di tutto si fa ingombrante. Pipicelli riferisce al marito di una conversazione avuta con Maurizio Terra, in cui suggeriva una soluzione per non essere messi sotto scacco né da Palumbo né da nessun altro.

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