Gratis nelle farmacie di Roma il kit che rileva la presenza di droga nei drink: come ritirarlo

Un kit per rilevare la presenza di droghe nei drink da ritirare gratis in farmacia: questa l'iniziativa, promossa da Federfarma Roma contro la violenza di genere e l’uso di sostanze che alterano la coscienza, rendendo impossibile esprimere consenso.
Ad aderire diverse realtà fra cui Lucha y Siesta insieme alle altre associazioni dei Centri Antiviolenza del territorio, a Roma e dintorni per il mese di novembre, in cui cade la Giornata internazionale della violenza contro le donne.
Il kit che rileva sostanze nei kit: dove trovarli
Dagli oppiacei, ai sedativi e narcotici, come il GBL e il GHB, dagli stimolanti ai cannabinoidi, fino agli allucinogeni. Come reso noto dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e riportato da Federfarma sarebbero almeno 79 le sostanze psicoattive, NPS che circolano in Italia e che spesso, sciolte nei drink all'insaputa della vittima per stordirla, utilizzate nei casi di violenza sessuale.
Il kit per il test di rilevamento di sostanze si chiama CYD, con l'acronimo Check Your Drink, letteralmente tradotto con "controlla il tuo drink" e sarà consegnato gratuitamente richiedendolo in diverse farmacie di Roma e Ladispoli. L'iniziativa prevede a distribuzione di 1500 i kit rapidi: di questi, 720 sono stati già ritirati in pochi giorni.
Secondo quanto stimato, l'accuratezza dei kit è del 98% per chetamina, Ghb, cocaina e scopolamina, la cosiddetta droga dello stupro. Il kit prevede un controllo rapido e discreto: basta una goccia di bevanda sull'area reattiva per osservare subito un marcato cambio di colore in presenza delle sostanze ricercate.
Lucha y Siesta: "Fondamentale continuare a lavorare per una cultura del consenso"
Un'iniziativa per parlare di consenso, autodeterminazione e contrasto alla violenza di genere, promossa anche da Lucha y Siesta. "Come emerge dal nostro lavoro nei Centri Antiviolenza, il fenomeno del Drink Spiking è sempre più diffuso. Se da una parte ci sembra importante fornire strumenti di autotutela, dall’altra riteniamo fondamentale continuare a lavorare per la costruzione di una cultura del consenso – hanno scritto dalla casa delle donne – La cultura dello stupro è infatti un sistema di potere che considera il corpo delle donne cis e delle persone trans, non binarie e queer come oggetto da dominare. Contrastare la cultura dello stupro e le forme con cui questa si concretizza, significa costruire spazi più sicuri e relazioni fondate sul rispetto reciproco".
Oltre a Lucha y Siesta hanno collaborato anche Associazione Telefono Rosa, Associazione Differenza Donna, Associazione PonteDonna, Centro Donna Lisa, Cooperativa Be Free e GenerAct.