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Giubileo 2025

Giubileo 2025, al via i cantieri. Di Cola (Cgil): “Va limitato il traffico oppure sarà il caos”

Numerose le proposte per limitare l’utilizzo dei mezzi privati nella zona: riduzione del costo del biglietto del bus, smart working in determinate aree, potenziamento dei servizi di prossimità, limitazioni ai mezzi turistici.
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"Così inteso, il Giubileo sembra solo un evento: c'è bisogno di farlo diventare una reale occasione di trasformazione e crescita per l'intera città e i suoi abitanti", sottolinea Natale Di Cola, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio. Come spesso accade nei casi di grandi lavori pubblici e cambiamenti, il rischio che manchi una visione d'insieme e che quindi le opere siano pensate per garantire sì un ottimo risultato nell'immediato ma prive di prospettive sul lungo termine, è dietro l'angolo. È questo l'allarme lanciato dai sindacati, che chiedono al sindaco Gualtieri – appello per ora rimasto inascoltato – un tavolo di confronto per conoscere e discutere le misure che l'amministrazione metterà a disposizione per alleviare i futuri disagi. In sostanza, un "Giubileo dei cittadini" che possa affiancarsi a quello "delle opere".

Al via i cantieri dal 22 agosto

Hanno ormai preso il via, il 22 agosto, i lavori nella zona tra Castel Sant'Angelo e San Pietro, al fine di creare un'area pedonale che colleghi il lungotevere al Vaticano, passando per Piazza Pia e via della Conciliazione. Data di fine prevista: dicembre 2024. Ma è realmente così? Secondo Cgil, Cisl e Uil sarebbero diversi i punti ancora da trattare, a partire da un'approfondita analisi dell'impatto che queste opere avranno sui cittadini. Una questione che, a detta del segretario generale della Cgil, è stata finora ignorata: "L'amministrazione sembra più concentrata a far partire i cantieri che a valutare le conseguenze reali sui quartieri e sulla cittadinanza, ma se non ci sarà un serio intervento si rischiano fortissimi disagi almeno per i prossimi tre anni".

Tre questioni principali

Sono tre le principali criticità individuate: innanzitutto, i lavori sono cominciati da poco più di 24 ore e i tempi sono già stretti. E nonostante la responsabilità non sia attribuibile all'amministrazione, è innegabile che meno di due anni (la costruzione del sottovia sulla carta dovrebbe terminare entro dicembre 2024) non sono un gran lasso di tempo. Secondo punto, l'organizzazione dei cantieri: negli scorsi mesi si è spesso sentito dire che "i lavori andranno avanti 24 ore al giorno, per 7 giorni a settimana", ma poi nella pratica ancora mancano gli accordi sindacali di organizzazione del lavoro. "Il nostro obiettivo è quello di avere zero morti sul lavoro nei cantieri: ovviamente servono accordi e controlli", ricorda Di Cola. Prima dell'estate era stato organizzato un incontro, poi più nulla. Infine la questione della valutazione dell'impatto di tutte queste opere – con particolare attenzione alle fasi della loro realizzazione – sull'intera cittadinanza.

"Non se ne parla quasi mai, ma l'impatto dei lavori sui cittadini sarà profondissimo: oltre allo stravolgimento della mobilità urbana e l'inevitabile aumento del traffico nell'area, importanti conseguenze riguarderanno molteplici ambiti, dalla raccolta dei rifiuti alla disponibilità dei taxi, dal trasporto pubblico per lavoratori e studenti ai problemi per i servizi sanitari". Basta dare un rapido sguardo a una mappa per notare come nelle vicinanze dell'aerea interessata dai lavori vi siano due importanti snodi: il Pronto Soccorso dell'ospedale Santo Spirito e la sede dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù.

"E oltre a garantire il passaggio senza ingorghi di ambulanze e personale medico – continua Di Cola – che fine faranno quelle 3.000 macchine all'ora che attualmente transitano nell'area di Piazza Pia? Il Comune ha presentato sì dei percorsi alternativi, ma non un Piano del traffico effettivo". Nelle schede informative presentate, infatti, di fianco alla rappresentazione delle deviazioni per auto e bus compare la scritta: "Incrementi di traffico". E basta. Ma i lavori sono ormai iniziati e il Giubileo si avvicina: è necessario considerare concrete misure alternative per cercare di decongestionare il traffico nell'area, per non creare un profondo disagio per lavoratori, studenti e turisti che si troveranno a passare in una delle zone più trafficate dell'intera città.

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Le proposte per ridurre i mezzi privati

"Come Cgil abbiamo avanzato diverse proposte – spiega il segretario generale – Intanto la richiesta di una completa mappatura di tutti i cantieri previsti, da diffondere tra i cittadini per aumentare la consapevolezza. Poi di mettere in campo delle politiche che permettano di ridurre il traffico nella zona: la priorità è disincentivare l'utilizzo dei mezzi privati". Sono svariate le alternative: riduzione del costo del biglietto del bus, smart working per chi abita o lavora in determinate aree, potenziamento dei servizi di prossimità per ridurre gli spostamenti "forzati". Ma anche imporre limitazioni ai mezzi turistici e piani alternativi eccezionali in occasione dei grandi eventi, visto che la zona di Castel Sant'Angelo-San Pietro rappresenta un'arteria che incide anche sulla viabilità dello stadio. Ovviamente, queste politiche necessitano di finanziamenti, auspicabilmente anche dal Governo. "È necessario intervenire ora, finché siamo ancora in tempo, per evitare di polemizzare dopo per qualcosa che non è stato fatto. Per fare del Giubileo e dei lavori che lo precederanno non un grande caos, ma un'opportunità per tutti".

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