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Gianfranco Vissani risponde alla protesta del sindacato dei precari

Le Camere del Lavoro Autonomo e Precario rispondono al commento di Giancarlo Vissani sul blitz del sindacato davanti il suo ristorante. Lo chef stellato è stato attaccato per alcune sue dichiarazioni contro il reddito di cittadinanza e gli ammortizzatori sociali.
A cura di Alessia Rabbai
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"Purtroppo avete sbagliato ristorante, nemmeno vi informate questo è il vostro problema". È la risposta dello chef Giancarlo Vissani alla protesta delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario – sigla sindacale nata per difendere proprio precari e autonomi – che ha manifestato davanti al suo ristorante romano. La protesta si è svolta ieri nell'ambito della giornata nazionale ‘No Draghi Day', durante la quale i lavoratori si sono presentati con uno striscione davanti al ristorante dell'imprenditore, che negli scorsi mesi si è espresso contrario al reddito di cittadinanza e agli ammortizzatori sociali, in particolare, durante il Ferrara Food Festival, sostenendo che non si trova personale nelle strutture ricettive perché i giovani sono svogliati. Una risposta quella ricevuta da parte del ristoratore che i manifestanti hanno definito "un pizzico infantile ed enormemente fuori fuoco, ma – spiegano – ci accontenteremo". Vissani, infatti, ha dichiarato che quello non è il suo ristorante, anche se sul sito del locale c'è proprio il volto dello chef a fare da garanzia sul cibo servito.

"Iniziate a pagare dignitosamente chi lavora"

"Caro Vissani, il Reddito di Cittadinanza serve per fare in modo che lei è tutti i suoi colleghi iniziate a pagare dignitosamente chi lavora – si legge in un post pubblicato dalla pagina Facebook  CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario – Questo è il succo del discorso, e lei lo sa benissimo". E rispetto alle dichiarazioni rilasciate dallo chef, il sindacato spiega che: "‘I giovani' lavorano il doppio delle generazioni precedenti per la metà dei salari, fanno qualsiasi lavoro di notte o di giorno, si spaccano la schiena e sono costretti a sentire la paternale di uno chef stellato per mezzo stampa che chiede meno lamentele e più lavoro. Se fa fatica a trovare collaboratori magari è perché ci siamo stancati di essere sfruttati per due spicci e dover sentire anche questa tiritera sul sacrificio. Il messaggio che volevamo recapitare ieri e che, ristorante giusto o sbagliato, abbiamo notato che è giunto a destinazione, è che ci avete stancato. Reddito, diritti e dignità per chi lavora e basta con lo sfruttamento!"

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