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Garantire qualità e sicurezza ai rider: l’impegno di Roma Capitale per 6mila fattorini

Campidoglio, sindacati e piattaforme del delivery si sono incontrati per discutere delle condizioni lavorative, sicurezza e formazione dei 6mila rider che ogni giorno effettuano consegne nella Capitale.
A cura di Carmen Baffi
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Immagine di repertorio
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Il 19 luglio scorso, a Roma si è tenuto il primo tavolo permanente sui rider. Un incontro tra Campidoglio, sindacati e piattaforme per discutere su tematiche che riguardano da vicino un tipo di lavoro che coivolge migliaia di persone.

Sono in tutto 6mila i fattorini che nella Capitale lavorano per i colossi del delivery, da JustEat a Deliveroo, a Glovo. E quotidianamente, pur completare il più alto numero di ordini nel minor tempo possibile, corrono moltissimi rischi, percorrendo strade prive di illuminazioni o piene di buche oppure sfidando le condizioni metereologiche, dalla neve fino al caldo asfissiante degli ultimi giorni.

Al tavolo erano presenti, oltre alle sigle sindacali e ai rappresentanti delle piattaforme, l'assessora alla Scuola, Formazione, Lavoro Claudia Pratelli; l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè; la presidente della Commissione Cultura e Lavoro Erica Battaglia, e la dirigente della Direzione lavoro e formazione professionale di Roma Capitale.

"È una prima volta per Roma. Questo tavolo arriva a valle di un percorso di lavoro che l'amministrazione comunale sta portando avanti complessivamente sulle tematiche del lavoro, ma nello specifico riguardo a questo settore e a questa figura professionale", spiega l’assessora Claudia Pratelli.

Già ad aprile infatti era stata approvata in assemblea capitolina una delibera per istituire il progetto SOS Rider che, come spiega ancora Pratelli, prevede di istituire dei punti di sosta in alcune delle biblioteche comunali presenti sul territorio per dare la possibilità ai rider di avere accesso ai servizi o, banalmente, di ricaricare più agevolmente i dispositivi elettronici.

Il progetto non è ancora partito: “Alcune biblioteche sono già state individuate. Ma si stanno effettuando ulteriori sopralluoghi e verifiche con il Dipartimento della Prevenzione Lavoro e con l'istituzione Biblioteche di Roma per capire insieme quali sono i posti più adatti rispetto ai flussi, rispetto alla domanda, alle zone maggiormente coinvolte".

Un patto per la sicurezza sul lavoro

Al centro dell’incontro il Campidoglio ha posto il tema della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, a partire dalla manutenzione di mezzi e strade maggiormente rischiose per chi le percorre in bici o in motociclo. Senza tralasciare poi il tema della formazione dei rider stessi. È stato infine chiesto alle varie piattaforme di costruire una mappatura esatta di come viene svolto effettivamente questo lavoro in un territorio ampio come Roma.

“È stato chiesto alle piattaforme di capire qual è lo stato dell'arte, cioè come funziona adesso e soprattutto quali sono i margini di miglioramento e di intervento su cui possiamo reciprocamente assumerci degli impegni”, spiega ancora Pratelli.

“L’obiettivo è quello di assumere un impegno comune per garantire sempre più qualità e sicurezza a queste lavoratrici e questi lavoratori”, prosegue l’assessore, che aggiunge: “È necessario quindi innanzitutto capire quale sia il numero degli addetti, la composizione anagrafica e di genere, al fine di mettere a punto strategie d'intervento e azioni che possano essere maggiormente efficaci”.

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Dati che consentiranno anche un intervento mirato per mettere in sicurezza le strade più pericolose, i cosiddetti black points. Come riportato sul “Progetto di fattibilità e costi economici” della Commissione Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità e Trasporti, oltre il 90 per cento delle intersezioni stradali a massima incidentalità rientra nella classe medio-grande.

Una delle vie che richiede maggiori interventi e, di conseguenza, maggiori costi è Via Cristoforo Colombo. Ma si prospettano interventi anche su Via Nomentana, Via Casilina, Viale Kant, viale Manzoni, sulla Circovallazione Ostiense. Interventi che richiederebbero ben oltre 10 milioni, secondo la stima effettuata in base all’estensione delle varie aree.

“Ciò che è emerso è che va sicuramente ridotto il traffico veicolare, come ha spiegato al tavolo il collega Patané, dall'altra c'è l'intervento di promozione e di tutela nei soggetti più fragili nella mobilità, e quindi i pedoni e i ciclisti. In questa ottica, attraverso la messa in sicurezza di alcune strade, attraversamenti pedonali e il rifacimento e l'intervento sui marciapiedi, oltre al potenziando le piste ciclabili”, conclude l’assessora Pratelli.

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