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Funerali Daniel Guerini, in migliaia per l’ultimo saluto al calciatore della Lazio

“Quanno a la sera s’addormiva er monno, Roma lo cullulava in braccio ar sonno… Ciao Daniel”. Questo il testo dello striscione comparso davanti la chiesa di San Giovanni Bosco, dove in migliaia si sono radunati per l’ultimo saluto a Daniel Guerini, il calciatore della Lazio scomparso lo scorso 24 marzo in seguito a un tragico incidente.
A cura di Natascia Grbic
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Sono migliaia le persone che si sono ritrovate davanti la chiesa di San Giovanni Bosco a Roma per rendere l'ultimo omaggio a Daniel Guerini, il calciatore della Lazio Primavera scomparso in un incidente stradale la sera del 24 marzo. Migliaia tra amici, tifosi della squadra biancoceleste, ovviamente i parenti e anche i giocatori della Lazio, con tutta la Primavera al completo. Alle esequie partecipa anche il presidente Claudio Lotito con il tecnico Simone Inzaghi, oltre ai vertici della Lazio. Ma ci sono anche rappresentanti delle altre squadre e tutta la Primavera della Roma, a testimoniare che la morte di un ragazzo va sempre al di là del tifo e dei colori. In chiesa è stato letto un telegramma inviato da Papa Francesco, colpito dalla tragica morte del 19enne. Fuori dalla chiesa, uno striscione con i versi di una canzone di Alvaro Vitali: "Quanno a la sera s’addormiva er monno, Roma lo cullulava in braccio ar sonno… Ciao Daniel".

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L'incidente in cui ha perso la vita Daniel Guerini

Daniel Guerini è morto lo scorso 24 marzo in seguito a un tragico incidente stradale avvenuto su via Palmiro Togliatti, all'incrocio con viale dei Romanisti. Il 19enne si trovava in macchina con due amici quando, per cause ancora da chiarire, la Smart For Four sulla quale viaggiavano si è schiantata contro una Mercedes Classe A guidata da un uomo di 63 anni. I rilievi sono stati effettuati dalla Polizia Locale di Roma Capitale e trasmessi alla Procura di Roma. Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio stradale, ma le indagini vanno avanti.Gli inquirenti vogliono capire soprattutto a quale velocità andassero le due auto e le condizioni del manto stradale. Daniel non era alla guida quella sera, sedeva al posto del passeggero: era l'amico di una vita, Tiziano, a tenere il volante. Ricoverato con gravissime lesioni in ospedale, le sue condizioni sono progressivamente migliorate: ha giurato che lui non stava correndo e procedeva alla velocità consentita. Ferito anche l'altro amico in macchina con loro, anche se in modo non grave. Illeso, ma sotto shock, il conducente della Mercedes Classe A coinvolta nell'impatto.

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