Ferma un’anziana in strada a Roma chiamandola per cognome: “Sono un magistrato, dammi documenti e soldi”

Continuano i tentativi di truffa nei confronti delle persone anziane, anche a Roma. Oltre alle già note truffe telefoniche, sempre più spesso chi agisce lo fa avvicinando le vittime designate per strada. È il caso di due donne anziane, di circa 85 anni, che qualche giorno fa sono state bloccate da un uomo sulla quarantina.
"Si è avvicinato a mia mamma ottantacinquenne e a una sua amica, diceva di essere della Procura", ha fatto sapere la figlia di una delle due sui social network. "Si sono salvate perché sono state prese dal panico – ha poi spiegato lei a Fanpage.it – Ma è giusto che tutti sappiano. Magari serve per evitare che qualcuno possa cadere nella trappola", continua.
Il tentativo di truffa in strada: cosa è successo
La donna ha affidato il suo racconto a un gruppo di quartiere delle zone di Eur, Torrino e Castel di Decima. "È successo questa mattina su via Umile (non troppo distante della grande arteria di via Cristoforo Colombo, ndr): un uomo si è avvicinato a mia mamma e a una sua amica", ha scritto online la figlia dell'ottantacinquenne. L'uomo in questione, sulla quarantina, si è presentato come lavoratore della Procura della Repubblica e avrebbe mostrato loro un tesserino falso. "Mi dovreste mostrare un documento e mettere una firma qui, vi devo consegnare un atto legato a una causa", avrebbe detto l'uomo alle due.
"Secondo quanto mi ha raccontato mia mamma, mi pare che l'abbia chiamata per cognome – ha raccontato la figlia dell'ottantacinquenne a Fanpage.it – Ha puntato loro due forse perché sono anziane. A quell'età è più facile confondersi", ha poi aggiunto.
Il rifiuto delle due: "Fate attenzione"
Le due donne che, come racconta la figlia, sono state prese dal panico, si sono rifiutare sia di consegnare i documenti che di apporre la loro firma dove stava indicando loro il quarantenne. "L'uomo alla fine, stizzito, se ne è andato via bofonchiando". Una storia a lieto fine che, però, sarebbe potuta finire molto male. "Sono state prese un po' dal panico. A quell'età è facile cercare di imbrogliare le carte. Sicuramente è andata bene perché mia mamma è molto paurosa. Ma se fosse successo a un'altra persona? – si chiede – Ho deciso di raccontare l'accaduto perché magari può servire a evitare che altre persone possano cadere nella trappola".