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Femminicidio Ilaria Sula a Roma

Femminicidio Ilaria Sula, i messaggi di Mark Samson agli amici: “O torna con me o la uccido”

I messaggi inviati da Mark Samson agli amici dimostrano che il femminicidio di Ilaria Sula è stato premeditato, sconfessando tutto ciò che è stato raccontato dal 23enne in questi mesi.
A cura di Natascia Grbic
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Un femminicidio premeditato, a cui il ragazzo pensava da tempo con lucidità: questo quando emerso dall'analisi dei messaggi sul telefonino di Mark Antony Samson, il 23enne che nella notte tra il 25 e il 26 marzo ha ucciso con tre coltellate la ex fidanzata, Ilaria Sula. Parole che lasciano poco spazio all'immaginazione, ma che soprattutto sconfessano la versione del killer. Samson, infatti, così scriveva agli amici: "O torna con me o la uccido". Lo aveva già deciso, e la sera in cui la 22enne è andata a casa sua furiosa per aver cercato di rubarle il computer, ha messo in pratica il suo piano.

Nella giornata di ieri Samson è stato ascoltato per due ore dal pubblico ministero. Non è escluso che la procura chieda il giudizio immediato nei confronti del 23enne, in carcere da aprile. Nel corso di questi mesi, Samson non è mai apparso pentito: si è descritto come vittima della situazione e ha mostrato dispiacere solo nei confronti dei suoi genitori. In particolare Nors Man Lapaz, la madre, chelo ha aiutato a nascondere il corpo della ragazza nella valigia, che poi Samson ha gettato in un dirupo a Poli.

Ilaria Sula aveva deciso di chiudere la relazione con Mark Samson alcuni mesi prima. Lui però continuava a essere ossessivo, la seguiva dappertutto e cercava sempre di sapere dove fosse. Il giorno del femminicidio, si era introdotto con la forza in casa sua mentre non c'era e ha cercato di portare via il suo computer: cacciato dalle coinquiline di Sula, è tornato a casa sua, senza il pc. Quando la 22enne lo è venuta a sapere è andata su tutte le furie: è andata a casa sua, probabilmente per dirgli di non avvicinarsi mai più a lei. Lui l'ha uccisa con un coltello da cucina, mentre la madre era in casa. Poi ha cercato di depistare le indagini, addirittura fingendo di partecipare alle ricerche per ritrovarla, e ‘consolando' i genitori. Intanto mandava finti messaggi dal telefono di Sula, fingendosi lei. Una settimana dopo, l'arresto: ma le bugie non ha mai smesso di raccontarle.

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