Entra in un locale per chiedere aiuto e viene violentata: scattano i domiciliari per il barista

Sono scattati i domiciliari per il proprietario del bar di viale Eritrea, ventottenne accusato di sequestro di persona e violenza sessuale nei confronti di una donna di 48 anni che era entrata nel locale poco prima per chiedere aiuto. Come appreso da Fanpage.it, l'udienza di convalida si è tenuta nel corso della giornata di oggi.
I fatti risalgono alla serata di giovedì scorso. La quarantottenne si era sentita male in strada, così ha raggiunto il bar più vicino per chiedere aiuto. Dopo averle offerto un bicchiere d'acqua, il barista le ha proposto di accomodarsi nel seminterrato, dove avrebbe potuto stare tranquilla e riprendersi. L'ha accompagnata al piano di sotto. E poi avrebbe approfittato del suo stato di salute per violentarla.
"Spinta contro il muro con un cuscino sul volto e mi ha violentato per un'ora"
A lanciare l'allarme è stata proprio la donna che, non appena è riuscita a divincolarsi e a farsi strada, è corsa al piano di sopra ed è uscita dal bar. È scappata fuori dal locale spaventata, era molto agitata. E ha allertato subito il 112 per chiedere l'intervento dei carabinieri. Una volta sul posto i militari hanno raccolto il suo racconto. "Mi ha spinto contro il muro e mi ha schiacciato un cuscino in faccia per non farmi urlare – ha spiegato, ancora livida in volto – Ha abusato di me per un'ora".
La difesa del barista: "Non ne so nulla"
Poco dopo aver ascoltato il racconto della donna, i militari hanno raggiunto il bar di viale Eritrea e hanno sottoposto il barista ad alcune domande. Il ventottenne ha spiegato di non avere idea di cosa fosse accaduto poco prima e di essere estraneo a ogni cosa. Le indagini sono scattate immediatamente: al piano di sotto sono state e ritrovate tracce sul muro e sul pavimento, oltre alla presenza dei capelli sul cuscino.
I carabinieri hanno raccolto le testimonianze dei presenti. Si ricordavano della donna e hanno confermato quanto già dichiarato da lei: l'ingresso nel locale in condizioni di salute precarie, il bicchiere d'acqua e il fatto che fosse scesa nel seminterrato. Allo stesso modo, si ricordavano anche del modo in cui la donna è fuggita spaventata dal locale.
L'arresto e i domiciliari
Il giorno successivo all'accaduto, nella mattinata di venerdì 30 maggio, la quarantottenne è stata sottoposta alle visite nel pronto soccorso del policlinico Umberto I. Le lesioni riportate sono state refertate.
Il barista, invece, è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli in attesa dell'udienza di convalida. Nel corso della giornata di oggi, sabato 31 maggio, l'arresto è stato convalidato: per il ventottenne scattano i domiciliari.