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Emergenza rifiuti infinita, Raggi dice no alla discarica a Roma: vuole costruirla in provincia

Virginia Raggi non indicherà al ministero della Transizione Ecologica alcun sito dove costruire una nuova discarica a Roma. Per la sindaca non ci sono luoghi idonei per farlo e per questo dovrà essere costruita obbligatoriamente nel territorio della città metropolitana (l’ex provincia di Roma).
A cura di Enrico Tata
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Il capogruppo capitolino del Movimento 5 Stelle, Giuliano Pacetti, ha in qualche modo anticipato quella che sarà la risposta della sindaca di Roma, Virginia Raggi, al ministero della Transizione Ecologica e alla Regione Lazio in merito all'emergenza rifiuti: non ci sono zone idonee per costruire una discarica nel territorio della Capitale. Roma, dice Pacetti, non indicherà un sito per la discarica poiché, "come emerge dalla cartografia delle aree bianche elaborata dalla città metropolitana non sono presenti nel territorio della città zone idonee ad ospitarla. Chi dice il contrario fa mera speculazione politica su un tema delicato". Questo vuol dire che la discarica, nelle intenzioni di Raggi, che è anche sindaca della città metropolitana, dovrà essere costruita nel territorio della ex provincia di Roma. Nei prossimi giorni, spiega ancora il capogruppo grillino, verrà inviata a Regione e Mitte "la cartografia definitiva delle aree idonee ad ospitare impianti di smaltimento e di trattamento nel territorio dell'intera provincia. Se il Pd di Valeriani, Pelonzi e Roberto Gualtieri intende fare una discarica a Roma indichi fin da subito il sito, siano chiari. Le elezioni sono vicine e i cittadini devono sapere se e dove hanno intenzione di fare una discarica a Roma".

Il ministro Cingolani chiede: "Rivedere piano rifiuti Lazio"

Questa mattina il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha informato di aver convocato per l'8 luglio una riunione in cui Roma Capitale avrebbe dovuto indicare definitivamente il sito dove costruire una discarica. Ieri, ha aggiunto Cingolani, il Campidoglio ha chiesto una settimana di tempo in più: "Il Comune ci ha chiesto ieri una settimana in più per l'identificazione del sito definitivo, faremo comunque la riunione e l'8 e ci torneremo il 14 o il 15. Questo perché le cartografie sono complesse e il Comune deve fare qualche riflessione in più". Contestualmente il MITE ha chiesto alla Regione Lazio di integrare il Piano Rifiuti, approvato esattamente un anno fa, "perché va aggiornato. Non è una roba di una settimana, perché è una cosa più grande. Stiamo chiedendo a tutte le parti di fare uno sforzo, credo che alla fine la cosa si comporrà".

Scoppia polemica tra 5 Stelle e Pd sulla discarica a Roma

Se le riflessioni di Pacetti sono giuste, Roma Capitale non indicherà alcun sito all'interno del proprio territorio. Da una parte i 5 Stelle hanno cantato vittoria perché Cingolani ha chiesto di cambiare il piano rifiuti alla Regione e dall'altro gli uomini di Zingaretti hanno risposto che il punto da dirimere resta sempre lo stesso: Roma deve indicare un luogo dove costruire la discarica.

Così il vicesindaco di Roma, Pietro Calabrese: "A Roma se i rifiuti sono a terra il responsabile ha un nome e cognome: Nicola Zingaretti. Dopo ben tre sentenze del Tar, oggi anche il ministro della Transizione ecologica Cingolani ha confermato quanto ripetiamo ormai da anni: il piano rifiuti della Regione Lazio deve essere rivisto e integrato. È ora della resa dei conti. Zingaretti, Valeriani e tutto il Pd, Gualtieri compreso, devono gettare la maschera. Il loro giochino, per fare in modo che le romane e i romani incolpino la sindaca Virginia Raggi dello schifo dei rifiuti non raccolti per strada, deve finire. I cittadini sono stanchi di essere presi in giro da Zingaretti!".

Da parte sua l'assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha tenuto il punto: "Condividiamo pienamente le valutazioni del ministro sull'esigenza che il Comune di Roma indichi il proprio sito di smaltimento definitivo. E' previsto dal Piano regionale dei rifiuti e nell'attesa di questa scelta stiamo collaborando con interventi e risorse per aiutare la Capitale. Siamo molto preoccupati dei deludenti risultati della raccolta differenziata del Comune di Roma e dei palesi disservizi nella gestione del ciclo dei rifiuti, che alterando il quadro delle necessita' rischiano di essere la causa, l'unica, di un aggiornamento del Piano stesso. Ma sia chiaro che questa ipotesi non giustifica in alcun modo ritardi o omissioni. Anzi dovrebbe spingere il Campidoglio ad impegnarsi ancora di più per una svolta nella gestione dei propri rifiuti: aumento della differenziata, più impianti di trattamento e indicazione del sito di smaltimento".

Una risposta, questa di Valeriani, che ha infiammato ancora di più il dibattito: i 5 Stelle sostengono che Cingolani non abbia parlato di discariche, ma abbia di fatto bocciato il piano rifiuti della Regione. Viceversa il Partito democratico sostiene che il punto critico resta sempre quello della discarica, il cui sito di costruzione non è stato ancora comunicato da Raggi. Così l'assessora ai Rifiuti di Roma Capitale, Katia Ziantoni: "Leggo, non senza imbarazzo, le dichiarazioni dell'Assessore regionale Valeriani che, commentando quanto detto dal Ministro Cingolani, confonde il ruolo di Roma Capitale con quello di Città Metropolitana. Valeriani evidentemente non sa o finge di non sapere che a occuparsi dell'individuazione dei siti idonei è la Città Metropolitana che sta aggiornando, in questi giorni, le cartografie delle aree idonee e non idonee alla realizzazione degli impianti di trattamento e smaltimento (discariche)". Secondo Ziantoni "quando si parla di aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, si fa chiaramente riferimento a questo e alla necessità di rivedere lo strumento di pianificazione, come ha chiesto lo stesso ministro Cingolani".

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