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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, le accuse a papa Giovanni Paolo II e il misterioso audio: quello che c’è da sapere

Le accuse a papa Giovanni Paolo II, la risposta del Vaticano, di papa Francesco e le repliche di Pietro Orlandi in merito al presunto coinvolgimento di Wojtyła nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi.
A cura di Enrico Tata
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L'11 aprile Pietro Orlandi è stato ricevuto in Vaticano dal promotore di giustizia Alessandro Diddi, che sta indagando ufficialmente per conto della Chiesa sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Il fratello della donna è stato ascoltato per oltre otto ore e durante il colloquio ha informato il procuratore in merito a tutte le informazioni, anche inedite, in suo possesso. Dai documenti sulla cosiddetta ‘pista inglese' alle chat tra membri del Vaticano sul caso Orlandi fino alle accuse a papa Giovanni Paolo II.

L'audio shock che accusa papa Wojtyła

Le polemiche di queste ore hanno origine proprio a partire dalle accuse a papa Wojtyła. Intorno a mese di dicembre 2022, Alessandro Ambrosini,  giornalista e fondatore del blog Notte Criminale, rende nota l'esistenza di alcuni nastri risalenti al 2009 in cui è registrata un'intervista a un membro della Banda della Magliana. Questa la trascrizione del passaggio sul Pontefice:

"Wojtyla (audio incomprensibile) pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano. Quando è diventata una cosa che ormai era diventata una schifezza, il segretario di Stato ha deciso di intervenire. Ma non dicendo a Wojtyla ora le tolgo da mezzo. Si è rivolto a chi? Lui essendo esperto del carcere perché faceva il cappellano al riformatorio, si è rivolto ai cappellani del carcere. Uno era calabrese, un altro un furbacchione. Un certo Luigi, un certo padre Pietro: non hanno fatto altro che chiamare De Pedis e gli hanno detto sta succedendo questo, ci puoi dare una mano? Punto. Il resto so tutte caz*ate".

Secondo questa fonte, quindi, Orlandi sarebbe stata rapita per uno scandalo sessuale all'interno del Vaticano. La Chiesa avrebbe chiesto aiuto a De Pedis e come ricompensa il boss della Banda della Magliana sarebbe stato sepolto all'interno della basilica di Sant'Apollinare.

Le frasi sono state pronunciate da Marcello Neroni, ha rivelato Ambrosini nel corso di un'intervista al Riformista. Si tratta di uomo fidato di Renato De Pedis, boss della Banda della Magliana.  "I rapporti di Neroni con uomini dello Stato sono stati profondi e di altissimo livello. Nell’audio lui parla di personaggi al centro delle vicende più intricate e oscure degli anni ‘90 e 2000. E non lo fa mai in modo approssimativo, ma con dovizia di particolari", ha raccontato Ambrosini.

La frase di Pietro Orlandi su Papa Giovanni Paolo II: cos'ha detto a Di Martedì

Nel raccontare l'esistenza di quest'audio, Pietro Orlandi ha aggiunto queste frasi sulle voci che circolavano in Vaticano sulle presunte abitudini di Giovanni Paolo II nel corso della trasmissione ‘Di Martedì' in onda la scorsa settimana su La7:

"Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due Monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case…."

La reazione del segretario del Papa: "Accuse farneticanti"

La prima risposta alla frase di Orlandi è arrivata dal cardinale polacco Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e segretario personale di Papa Giovanni Paolo II. Il monsignore ha parlato di "accuse farneticanti, false dall’inizio alla fine, irrealistiche, risibili al limite della comicità se non fossero tragiche, anzi esse stesse criminali".

In una nota ufficiale a firma dell'avvocata Sgrò, si legge: "Il Signor Orlandi non ha inteso formulare accuse nei confronti di alcuna persona, lo ha ribadito al Promotore, lo ha anche scritto in una memoria che ha depositato durante la sua deposizione. Egli ha chiesto solo che la ricerca della verità non abbia condizionamenti. Spiace che alcune persone abbiano estrapolato qualche frase manipolando il quadro complessivo delle sue dichiarazioni".

Vatican News: "Orlandi si rifiuta di fare i nomi delle sue fonti"

Sabato 15 aprile, riferisce Vatican News, l'avvocata Sgrò è stata convocata in Vaticano per riferire sulle fonti delle informazioni in merito a papa Giovanni Paolo II. Sgrò avrebbe però opposto il segreto professionale e si è rifiutata di riferire da chi fossero raccolte le voci sulle presunte abitudini del Pontefice.

Spiega il prefetto il prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini: "Posso confermare che quanto riferito da Vatican News in merito alle dichiarazioni fatte su Papa Giovanni Paolo II, in televisione, e alla testimonianza resa dinanzi al Promotore di Giustizia vaticano, risponde esattamente al vero. Né Pietro Orlandi né l’avvocato Laura Sgrò hanno ritenuto di fornire al Promotore nomi o elementi utili riguardo alle fonti di tali affermazioni e alla loro credibilità. Per la magistratura vaticana sarebbe stato essenziale conoscere la fonte delle voci riportate da Orlandi. Purtroppo ciò non è avvenuto".

L'avvocato Sgrò sostiene, tuttavia, di non aver mai affrontato l'argomento durante il colloquio: "Nessuno mi chiesto di Giovanni Paolo II. Non è mai stato nominato dal Promotore durante il nostro brevissimo colloquio. Non risulta nel verbale, non è mai stato oggetto di conversazione. Quando sono uscita ho scoperto che sarei stata reticente su fatti che lo riguardano. Ma come si fa a essere reticenti su qualcosa di cui non si è parlato?".

Papa Francesco risponde alle accuse su Wojtyla: "Illazioni offensive"

"Certo di interpretare i sentimenti dei fedeli di tutto il mondo, rivolgo un pensiero grato alla memoria di San Giovanni Paolo II, in questi giorni oggetto di illazioni offensive e infondate". Così papa Francesco durante il Regina Coeli di domenica 16 aprile in Piazza San Pietro.

La pista legata ad Ali Agca: "Nessuno stupro, rapita per altre ragioni"

Anche Ali Agca, l'attentatore di papa Giovanni Paolo II, è tornato a parlare del caso Orlandi. Secondo lui non esiste alcuno scandalo sessuale in Vaticano: "Non esiste nessun omicidio e nessuno stupro. La giustizia vaticana e la giustizia italiana non devono disturbare nessuno con infamanti accuse di stupro e pedofilia e omicidio sul caso di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori". Secondo Agca il rapimento è invece legato proprio all'attentato al Papa e alla richiesta della sua scarcerazione.

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