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Elezioni comunali Roma 2021

Elezioni Roma, Roberto Gualtieri: “Spero che Michetti e Matone ora pensino prima di parlare”

Dopo la denuncia del Gay Center che ha parlato di un tandem omofobo per il centrodestra nella capitale, Roberto Gualtieri ai microfoni di Fanpage invita Enrico Michetti e Simonetta Matone “a pensare prima di parlare” ora che si candidano a governare la capitale, e a “chiedere scusa ai cittadini Lgbtq”.
A cura di Valerio Renzi
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Il candidato del PD alle primarie del centrosinistra Roberto Gualtieri è stato ieri ospite dell'associazione Pop, guidata dalla consigliera regionale Marta Bonafoni, nel Tenuta della Mistica della cooperativa agricola Capodarco. Un momento di confronto con la società civile in uno splendido paesaggio all'interno della città, perché quando si dice che Roma è il più grande comune agricolo d'Europa è venendo in luoghi come questo che ce ne si rende davvero conto.

Abbiamo scambiato qualche battuta prima dell'inizio del dibattito, chiedendo a Gualtieri di commentare la scelta del centrodestra di candidare Enrico Michetti in tandem conl'ex magistrata Simonetta Matone.  "Noi rispettiamo tutti gli avversari, faremo una campagna civile, speriamo sia una campagna elettorale seria perché i romani non vogliono promesse a vuoto, ne hanno già avute abbastanza. – spiega l'ex ministro dell'Economia – Notiamo che questi sono i candidati scelti da Matteo Salvini e dalla Lega che hanno sempre lavorato contro Roma, e dalla destra della Meloni e di Alemanno che quando hanno governato hanno fatto disastri in questa città".

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Enrico Michetti, da quasi sconosciuto avvocato e speaker di Radio Radio, a candidato sindaco della capitale. In questi giorni in diversi hanno fatto notare le dichiarazioni spesso stonate e azzardate fatte per lo più per radio, anche su Covid e vaccini. Solo ieri Gay Center sottolineava le posizioni non proprio avanzate di Michetti e Matone in tema di diritti civili. Ad esempio "nel 2019 Enrico Michetti, allora Direttore della Gazzetta Giuridica del Comune di Rieti, fece sponda con il Sindaco Cicchetti per vietare il Lazio Pride nel capoluogo reatino, preoccupati per gli effetti che avrebbe potuto avere sulla cittadinanza e sostenendo che fosse nei poteri del sindaco quello di porre il veto su una manifestazione".

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Dal canto suo Gualtieri invece ha invitato gli avversari a chiedere scusa ai cittadini Lgbtq:"Ho letto frasi davvero fuori luogo spero che Michetti pensi prima di parlare adesso e spero che chieda scusa per quanto pronunciato in passato. Sarò al Pride il 26 giugno e spero di esserci l'anno prossimo con la fascia da sindaco, perché Roma è e deve essere una città aperta, democratica e dei diritti".

A fare gli onori di casa è stata Marta Bonafoni, che nell'ultimo anno ha lavorato alla nascita di Pop, mettendo insieme esponenti della società civile, della cooperazione e amministratori locali. "Siamo qua alla Mistica di Agricoltura Capodarco, perché è uno dei tanti posti che lancia dei segnali a chi si candida a governare questa città. – spiega – Il primo messaggio è che periferia non è degrado, non è distanza, non è insufficienza. Certo molto deve essere fatto per le periferie, ma nelle periferie ci sono anche bellezza e opportunità, in questo caso un luogo dove stare bene". E poi c'è l'agenda per il futuro: "Il secondo messaggio che lancia la Mistica è quello che dobbiamo fare a Roma e in Italia, è coniugare la battaglia ecologica e per fermare i cambiamenti climatici, con la lotta alle disuguaglianze con un welfare vicino alle persone".

E Gualtieri sembra essere determinato ad aprire alla città e al tessuto civico, non guardando solo ai partiti, valorizzando invece nel programma e nella campagna elettorale proposte ed esperienze nate fuori dalla politica tradizionale: "A Roma ci sono realtà associative straordinarie, come questa in cui siamo stasera, che fanno politiche sociali, politiche di inclusione e culturali, che elaborano idee e proposte per i quartieri. Noi vogliamo creare una grande alleanza civica e sociale per rilanciare Roma tutti insieme". "Il centrosinistra deve essere compatto e unito e dialogare con chi sta qua a discutere. L'associazionismo, la società civile, il tessuto democratico che resiste in questa città e che parla tantissimo di diritti e inclusione", gli fa eco Bonafoni.

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