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Due morti e contagi al 4% tra i dipendenti Ama: l’azienda offre tamponi a domicilio ai lavoratori

Salgono al 4% i dipendenti positivi al coronavirus in Ama, l’azienda che si occupa dei rifiuti a Roma: l’unico modo per contrastare i contagi è il ripristino delle riunioni dei comitati Covid.
A cura di Beatrice Tominic
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Sale la percentuale dei contagi in Ama, la società che nel territorio della capitale si occupa del ritiro, della raccolta, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti. Negli ultimi tre giorni, oltre ai contagi che sono aumentati fino ad arrivare a coinvolgere il 4% dei dipendenti, sono morti due operatori ecologici proprio dopo aver contratto il virus.

Nelle ultime ore molti si sono lamentati della possibilità che alla base dei contagi ci sia anche il contatto con i rifiuti dei pazienti covid, anche se in realtà i dati nell'azienda sono perfettamente conformi con quelli rilevati in altre realtà aziendali e in altri luoghi di lavoro, soprattutto in quelli a contatto con il pubblico. I numeri seguono l'andamento nazionale della pandemia: sono alti, ma ci sono state anche fasi peggiori in cui sono stati registrati dei decessi proprio a seguito del contagio del virus. Per salvaguardare la salute dei lavoratori, i sindacati hanno presentato un documento in cui sono esposte le tre richieste specifiche da presentare a tutte le società partecipate (come anche Atac e Zetema).

Le azioni necessarie da svolgere in azienda secondo i sindacati

La prima richiesta inviata alle aziende è quella del ripristino dei comitati covid che, istituiti nel 2020, non sono più stati convocati per diverso tempo pure essendo previsti. Questo genere di comitato, infatti, è il luogo corretto per affrontare discorsi relativi ai casi di positività e quarantena all'interno dell'impresa: è qui che devono essere esposti, con certezza, i dati relativi ai rischi e ai contagi e deve essere fatta chiarezza sulla gestione da parte dell'impresa. I sindacati si dicono molto preoccupati per le ricadute e le esposizioni dei lavoratori al rischio contagio, ma soltanto con l'apertura di questi tavoli di confronto è possibile trovare una soluzione analizzando i numeri e le informazioni che soltanto l'azienda può fornire.

Oltre ai comitati covid, però, è necessario intensificare l'azione delle attività di protezione dei lavoratori e, nel caso specifico di Ama, l'azienda si deve fare carico anche di informare i cittadini che si trovano in quarantena o che hanno il covid sulle procedure riguardanti la gestione dei rifiuti che rientrerebbero fra i cosiddetti "sanitari speciali" anche in vista delle previsioni sull'aumento dei casi e gli eventuali effetti che, in quel caso, potrebbero ripercuotersi sul servizio.

Riunito di urgenza il comitato covid di Ama

Stando a quanto appreso da Fanpage.it nelle ultime ore, Ama ha indetto d'urgenza per la serata di ieri, 11 gennaio, una nuova riunione del comitato covid. Fra le informazioni emerse nel corso del tavolo di confronto con i sindacati, l'azienda ha manifestato la volontà di continuare a tutelare i suoi dipendenti e, a questo proposito, starebbe prendendo accordi per rendere disponibili tamponi a domicilio nel caso in cui fosse necessario verificare lo stato di salute degli operatori: a partire dal 4 gennaio scorso, invece, è stato predisposto il servizio di screening rapido mobile, tramite camper, nelle sedi operative Ama. I lavoratori hanno richiesto la sanificazione regolare delle sedi e dei mezzi, oltre al controllo quotidiano del green pass e alla fornitura di mascherine Ffp2. Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti speciali sanitari, infine, l'azienda sta cercando di riattivare le ditte spacializzate: fra le promesse dell'Ama, stavolta, figurano la comunicazione dei numeri dei contagi in azienda e la convocazione del comitato covid ogni due settimane circa.

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