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Detenuto suicida nel carcere di Frosinone: indagini in corso, disposta l’autopsia

Il 35enne è stato rinvenuto dagli agenti della Polizia Penitenziaria ancora agonizzante: trasportato in ospedale, è morto poco dopo il suo arrivo.
A cura di Beatrice Tominic
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Si è tolto la vita la scorsa notte mentre si trovava nella sua cella del carcere di Frosinone. L'uomo, detenuto nell'istituto penitenziario di via Cerreto dopo l'arresto per spaccio, era residente a Ceccano, comune che si trova una decina di chilometri a sud ovest rispetto al capoluogo ciociaro. Aveva 35 anni.

A trovarlo in cella, ancora agonizzante, sono stati alcuni agenti della Polizia Penitenziaria che, non appena si sono resi conto di ciò che stava accadendo, hanno immediatamente prestato le prime cure e chiamato i soccorsi. 

L'arrivo dei soccorsi

Sul posto, non appena allertati, sono immediatamente arrivati gli operatori del personale sanitario del 118 che hanno soccorso il trentacinquenne e lo hanno trasferito d'urgenza nel vicino ospedale Fabrizio Spaziani, a circa cinque chilometri di distanza dall'istituto penitenziario. Ha perso la vita pochi minuti dopo il suo arrivo in ospedale.

A causa di quanto avvenuto, la Procura di Frosinone ha deciso di aprire un'indagine per fare chiarezza sulla morte del detenuto trentacinquenne del carcere di via Cerreto: sul corpo dell'uomo è stato già disposto l'esame autoptico per comprendere quale fosse il suo stato di salute e a chiarire le cause esatte della sua morte.

A febbraio 2023, un 69enne morto in cella

Proprio all'inizio di quest'anno, nel febbraio 2023, ha perso la vita un altro detenuto del carcere di Frosinone: si tratta di un uomo di 69 anni che avrebbe dovuto scontare una pena in carcere fino al 2029. Condannato per furto, ricettazione e spaccio di stupefacenti, il sessantanovenne era positivo all'Hiv, con problemi respiratori e un quadro clinico cardio-circolatorio compromesso.

"Un’altra vittima delle leggi sulla droga e sull’immigrazione, e dell’ostinazione a tenere in carcere persone in gravi condizioni di salute: non si sarebbe dovuto trovare in cella", aveva commentato il garante dei detenuti del Lazio Stefano Anastasia.

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