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Cosa sappiamo della sparatoria a Frosinone con 1 morto e 3 feriti: arrestato Mikea Zaka

Una persona è morta e tre sono rimaste ferite nella sparatoria avvenuta sabato 9 marzo allo Shake Bar di Frosinone, in via Aldo Moro 271. Arrestato Mikea Zaka: sarebbe stato lui a premere il grilletto.
A cura di Enrico Tata
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Foto Fb Corrado Renzi
Foto Fb Corrado Renzi

È di un morto e tre feriti il bilancio della terribile sparatoria avvenuta verso le 19.30 allo Shake Bar di via Aldo Moro a Frosinone. A perdere la vita è stato Kasmi Kesen, di 27 anni. A sparare, secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, è stato Mikea Zaka, 23enne di origine albanese. Sulle indagini c'è il massimo riserbo. Ma l'ipotesi più plausibile, per modalità e contesto, resta quella di un regolamento di conti tra gruppi rivali nella gestione delle piazze di spaccio in città.

Cosa è successo a Frosinone: la sparatoria in via Aldo Moro

Nella notte la polizia ha arrestato un albanese di 23 anni. Secondo gli investigatori è stato lui a premere il grilletto della pistola e la procura gli contesta i reati di omicidio premeditato e triplice tentato omicidio. Gli inquirenti avrebbero individuato anche i suoi complici, tre persone. Stando a quanto si apprende, tutto è cominciato quando alcuni ragazzi sono arrivati sul luogo della sparatoria a bordo di una Lancia Ypsilon di colore bianco intorno alle 19.30 di ieri, sabato 9 marzo. Secondo una prima ricostruzione, sarebbero stati loro a sparare, ma un video di sicurezza ribalterebbe del tutto, come vedremo, questa versione.

I quattro aggressori si sarebbero allontanati subito dopo la sparatoria, tentando di far perdere le loro tracce. Poco dopo la polizia li avrebbe identificati e bloccati, ma i complici, stando a quanto riporta l'agenzia LaPresse, sarebbero stati rilasciati poco dopo, dal momento che non hanno commesso alcun reato.

Chi sono le vittime della sparatoria: un morto e 3 feriti

Un ragazzo di 27 anni è morto, mentre i feriti hanno un'età compresa tra i 25 ed i 21 anni. Uno di loro è ricoverato con prognosi riservata e in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione all'Umberto I. Un altro è ricoverato al San Camillo di Roma e l'altro a Frosinone. La vittima sarebbe stata colpita con un solo proiettile al petto.

Un video ribalta la dinamica della sparatoria allo Shake Bar

Chi ha sparato? Secondo una prima ricostruzione, come detto, si pensava che a esplodere almeno dieci colpi di pistola fossero stati i ragazzi arrivati a bordo dell'automobile. Un video di sicurezza, però, sembrerebbe smentire del tutto questa ipotesi. A fare fuoco non sarebbe stato un componente del gruppetto arrivato nel bar, ma un ragazzo del gruppo che si trovava seduto ai tavolini del locale. La vittima di 27 anni e gli altri feriti, quindi, farebbero parte del gruppetto arrivato allo Shake a bordo della Ypsilon. Agli agenti, il 23enne arrestato ha detto che la pistola non era la sua, ma di uno dei giovani entrati nel locale al quale sarebbe riuscito a strappare di mano l'arma. Ma questa versione non è ritenuta credibile da chi indaga.

Il sindaco di Frosinone: "Sconvolto, nel locale c'erano 50 persone"

Stando a quanto si apprende, al momento degli spari nel locale si trovavano circa 50 persone, dato l'orario classico dell'aperitivo. "Sono sconvolto, sono qui sul posto. Una sparatoria del genere, in pieno centro, è una cosa assurda, siamo sotto choc. C'è stata molta paura tra la gente che in quel momento era in strada: è sabato sera ed era l'ora dell'aperitivo, ha detto all'AdnKronos il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli. Per le ore 11 di oggi, presso la Prefettura di Frosinone, è stato convocato con urgenza un Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

La confessione del ragazzo che ha sparato

Mikea Zaka ha confessato il delitto agli investigatori della Squadra Mobile che indagano sull'omicidio. Il 23enne ha spiegato che il motivo della discussione era legato a una ragazza, ma si tratta di una versione che gli inquirenti ritengono credibile solo in parte. "Ero al bar con i miei amici quando si è avvicinata una Y10 – le parole dell'arrestato riportate da Il Corriere della Sera – Ho visto subito Ervin e suo fratello Kasen che venivano verso di me con fare minaccioso. Quando i quattro si sono avvicinati al nostro tavolo ci hanno subito aggredito a parole e ne è seguita una rissa. A quel punto ho preso la pistola e ho sparato. Ma per difendermi". L'ipotesi di chi indaga però, è che dietro ci sia un regolamento di conti tra bande.

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