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Cosa cambia sui mezzi pubblici a Roma dal primo aprile: stop al Green Pass e capienza al 100%

Stop al Green Pass e capienza al 100% sono le nuove disposizioni attese in merito ai mezzi pubblici a Roma con il termine dell’emergenza sanitaria fissato per il 31 marzo. La decisione in settimana.
A cura di Alessia Rabbai
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In settimana è atteso l'incontro nel quale si decideranno le disposizioni in merito al servizio dei mezzi di trasporto. La capienza potrebbe essere ripristinata al 100% dall'attuale 80%, trascorsi due anni dall'inizio della pandemia. Il 31 marzo infatti è la data fissata per il termine dell'emergenza sanitaria in Italia e con essa a partire dal primo aprile verranno revocate anche alcune delle misure volte al contenimento dei contagi. Il ripristino alla normale capienza dei mezzi pubblici potrebbe dunque coincidere con l'ingresso ad orario unico delle scuole di ogni ordine e grado, venendo meno l'accesso in aula in orari scaglionati. Per ora nulla di ufficiale, se non che dal primo aprile si potranno prendere metro, bus, treni e tram senza Green Pass, dunque potranno tornare ad usufruirne anche le persone non vaccinate, che non sono dunque in possesso della certificazione verde rafforzata. Resta invece ancora obbligatorio indossare la mascherina.

Ingresso unico a scuola e ritorno dei prof no-vax

Tra le decisioni attese in settimana c'è anche la disposizione in merito all'ingresso unico a scuola e l'abolizione dell'orario scaglionato, che vedeva alunni e docenti entrare con due fasce diverse per limitare i numeri ed evitare assembramenti. Tra i cambiamenti in vigore dal primo aprile, con il termine dello stato d'emergenza, è previsto inoltre il ritorno a scuola di docenti e personale sanitario non vaccinato. Mentre l'obbligo vaccinale per insegnare in classe rimane invariato almeno fino al 15 giugno, potranno lavorare accedere agli istituti scolastici per svolgere altre mansioni, come stabilito dal decretod el Governo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Rispetto a quest'ultima decisione l'associazione nazionale presidi Roma (Anp) ha espresso le sue perplessità, in quanto non è chiaro, se non potranno insegnare, di cosa si occuperanno e hanno spiegato che non ci sono spazi nelle scuole da dedicare loro per non farli entrare a contatto con il resto degli studenti e del personale.

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