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Coronavirus, D’Amato: “Se l’Europa non si muove per il vaccino russo, il Lazio procederà da solo”

Da quando anche lo Spallanzani ha dichiarato che il vaccino russo è efficace al 91,6%, l’assessore regionale Alessio D’Amato è sempre più convinto che l’Europa debba procedere all’acquisto. In un’intervista a Il Messaggero ha dichiarato che “se l’Europa non si muove, la farà da sola la Regione Lazio”.
A cura di Natascia Grbic
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Lazio zona gialla o zona arancione? Questo il dilemma che nelle ultime ore sta affliggendo la popolazione, che si chiede quali ulteriori misure saranno prese dalle autorità politiche e sanitarie per contrastare la pandemia da coronavirus. Bisogna però fare una premessa: anche se il Lazio dovesse rimanere in zona gialla (l'Rt a ieri era di 0,98), questo non vuol dire che si può tirare un sospiro di sollievo e andare avanti come se niente fosse. L'Rt è infatti quasi a 1, i contagi sono in aumento ed è probabile – a meno che non ci sia un'immediata inversione di tendenza nella curva dei contagi – che la prossima settimana sia oltre la soglia di sicurezza. La provincia di Frosinone è già zona arancione, mentre attenzionata speciale è quella di Rieti, molto vicina all'Umbria. In un'intervista rilasciata a Il Messaggero, l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha dichiarato che per Frosinone si stanno valutando misure da arancione scuro o rosso, mentre Rieti potrebbe diventare arancione.

D'Amato: "Poche dosi, siamo col freno a mano tirato"

Ma è sul fronte dei vaccini che l'assessore si è concentrato. In primo luogo Sputnik 5. "Ora l'Europa si muova subito per opzionare un quantitativo importante di dosi – ha dichiarato – Dico di più: se l'Europa non si muove, la farà da sola la Regione Lazio. Prenoteremo le dosi che ci servono". Il problema nel Lazio sono le dosi di vaccino. "Noi stiamo facendo 17-18 mila vaccinazioni al giorno, tranquillamente possiamo arrivare a 50 mila, possiamo triplicare. "Pfizer si è stabilizzata nelle consegne, ci invia 66mila dosi settimanali. Ma continuiamo ad avere le carenze di AstraZeneca: invece di 41mila ce ne invia 11mila. Quando va bene ne arrivano, in totale compresa Moderna, 120 mila a settimana, quando va male solo 60-70mila. Noi siamo con il freno a mano tirato, possiamo triplicare le vaccinazioni".

Vaccini per classe d'età e non per categorie

Il ministero della Salute ha individuato alcune categorie da vaccinare con priorità. Un criterio che la Regione Lazio non ha seguito sin dall'inizio, preferendo procedere per classi d'età. Un modo che, secondo D'Amato, crea meno confusione ed è molto più veloce. "Io lo sto ripetendo da tempo. Bisogna procedere per classi di età, non per categorie professionali, perché altrimenti si rallenta drammaticamente la vaccinazione. Non comprendo perché al Ministero della Salute non ne tengano conto. Questo è il metodo più veloce".

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